Mentre ci si avvia alla metà del primo semestre, quante transazioni sono necessarie per poter allungare le mani sul Super Cashback da 1.500 euro? Il bonus extra del Cashback di Stato finirà sui conti di chi a fine giugno avrà ottenuto un piazzamento nelle prime 100.000 posizioni della classifica stilata in base al numero delle spese effettuate nei negozi. Questi i dati di oggi, venerdì 12 marzo.
Super Cashback: quante transazioni servono?
Al momento servono 147 pagamenti per rimanere aggrappati all’ultimo degli slot utili. Calcolatrice alla mano diventano 2,07 ogni giorno (superata dunque la soglia dei 2 quotidiani) e oltre 14 a settimana. Qui sotto il grafico in cui è possibile osservare la variazione registrata dalla seconda metà di gennaio in poi.
Brusca accelerazione nel trend di crescita che seppur con qualche rallentamento temporaneo ha interessato gli ultimi due mesi. Guardando indietro, la quota minima delle transazioni giornaliere si attestava a 1,32 il 25 gennaio, 1,51 il 4 febbraio, 1,65 il 12 febbraio, 1,78 il 19 febbraio, 1,89 il 26 febbraio e 1,98 il 5 marzo. Del tutto probabile un ulteriore aumento in futuro.
Doveroso ricordare come i numeri qui riportati siano da considerare a tutti gli effetti conteggi indicativi. Potrebbero infatti trascorrere diversi giorni perché le transazioni risultino correttamente e definitivamente registrate dal sistema. Lo ha sottolineato in più occasioni anche PagoPA che si occupa dell’applicazione IO, principale strumento per l’accesso a tutte le informazioni in merito all’iniziativa.
Possiamo ad ogni modo cimentarci con una previsione a fine giugno: stando ai dati di oggi ne serviranno almeno 375 per ottenere il Super Cashback.
I 100.000 aventi diritto riceveranno i 1.500 euro con bonifico sul conto corrente entro fine agosto, insieme al rimborso del 10% sulle spese effettuate, quest’ultimo fino alla soglia massima di 150 euro complessivi.
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Intanto ancora tutto tace sul fronte delle azioni di contrasto ai furbetti, coloro che generano un gran numero di transazioni ravvicinate con importi minimi al solo fine di scalare la classifica, prendendo di mira soprattutto i benzinai. Un intervento è necessario, ma ad oggi nulla è stato deciso: il potere di farlo è nelle mani del Ministero dell’Economia e delle Finanze.