Quante transazioni bisogna effettuare per allungare le mani sul Super Cashback da 1.500 euro? Si tratta del rimborso extra riconosciuto dall’iniziativa Cashback di Stato ai partecipanti che a fine giugno rientreranno nelle prime 100.000 posizioni della classifica stilata in base al numero di acquisti effettuati nei negozi con uno dei metodi supportati.
AGGIORNAMENTO (19/02/2021): online l’articolo con la classifica temporanea aggiornata a venerdì 19 febbraio.
Super Cashback: quante transazioni servono?
Dando un’occhiata ai dati di oggi, martedì 16 febbraio, servono 80 pagamenti per ottenere un piazzamento temporaneo alla posizione 100.000, l’ultima di quelle utili. Calcolatrice alla mano diventano 1,70 ogni giorno oppure circa 12 alla settimana.
Continua il trend di crescita registrato nelle ultime settimane: dando un’occhiata indietro erano 1,32 su base quotidiana il 25 gennaio, 1,38 il 28 gennaio, 1,51 il 4 febbraio, 1,54 l’8 febbraio e 1,65 il 12 febbraio.
La linea qui sopra traccia la variazione nel tempo del numero minimo di transazioni giornaliere necessarie per accedere al Super Cashback. Le cifre vanno considerate come indicative in quanto può trascorrere diverso tempo prima che le transazioni siano correttamente e definitivamente conteggiate dal sistema. Lo ha ribadito in più occasioni anche PagoPA che si occupa dell’applicazione IO, principale porta d’accesso a tutto ciò che riguarda il Cashback di Stato.
Provando a cimentarsi in una proiezione a fine giugno si prevede arriveranno a servirne almeno 308. Riteniamo plausibile un ulteriore aumento nel prossimo periodo.
Ricordiamo che i 1.500 del Super Cashback relativo alla prima metà 2021 saranno accreditati entro la fine di agosto all’IBAN indicato dagli aventi diritto, insieme al rimborso del 10% sulle spese effettuate (arrivando a un tetto massimo di 150 euro).
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Qualche settimana fa abbiamo condiviso un elenco di 10 proposte per migliorare il Cashback. Tra queste, al primo punto, la necessità di porre un limite alla validazione dei pagamenti ravvicinati. Un’ipotesi che sembra essere stata presa in considerazione dal Ministero con l’obiettivo frenare l’attività di chi (come nei casi di Trescore Cremasco, Caraglio e Nervesa della Battaglia) nelle ore serali si reca presso i distributori automatici effettuando un gran numero di micro-transazioni con il solo scopo di scalare la classifica.