Prevenire è meglio che curare
, come diceva qualcuno. Sembra essere questa la linea adottata dal Governo per evitare che l’Italia possa essere travolta dalla quarta ondata di contagi come sta accadendo in altri paesi, vanificando gli sforzi fin qui compiuti. Mentre qualcuno inizia a parlare nuovamente di lockdown (selettivo), prende sempre più corpo l’ipotesi di un Super Green Pass.
Super Green Pass: cosa cambierà?
Una nuova certificazione è lo strumento invocato anzitutto dalle regioni, alcune delle quali ora alle prese con il rischio di abbandonare la zona bianca per passare alla fascia bianca o arancione, in conseguenza all’aumento dei casi e soprattutto delle ospedalizzazioni. In settimana la cabina di regia, poi il Consiglio dei Ministri e il decreto che metterà tutto nero su bianco.
Come sarà il Super Green Pass? Avrà validità ridotta, pari a nove mesi anziché dodici come oggi, in considerazione delle più recenti valutazioni della comunità scientifica in merito alla durata della protezione immunitaria garantita dai vaccini. Possibile inoltre il rilascio del documento solo a chi aderisce alla campagna, ponendo dunque uno stop alla possibilità di ottenerlo con i tamponi rapidi. Al vaglio poi l’ipotesi di potersi sottoporre alla terza dose dopo cinque mesi (e non più sei) dall’ultima somministrazione.
Altri nodi da sciogliere sono quelli relativi alla gestione del trasporto pubblico, allo stato di emergenza (che sarà quasi certamente prorogato oltre capodanno) e all’obbligo vaccinale tornato prepotentemente al centro della discussione, non senza sollevare un coro di dissenso.
Intanto, ad oggi sono quasi 130 milioni i Green Pass rilasciati in Italia, come rendono noto i numeri ufficiali, gran parte dei quali proprio con i tamponi.