Le norme che regolano l’impiego del Green Pass sono chiare: alcuni luoghi e attività risultano accessibili esclusivamente a chi è in possesso di quello rafforzato, ottenuto in seguito alla somministrazione del vaccino o alla guarigione da COVID-19, mentre in altre occasioni è sufficiente disporre della versione base del documento, quella rilasciata con i tamponi. Eppure, c’è chi fa di testa sua, tanto da richiedere un intervento dell’autorità.
Green Pass e VerificaC19: evitare abusi illegittimi
A portare alla luce il problema è stato il Garante Privacy, dando voce alle segnalazioni giunte dai cittadini che lamentano un uso improprio dell’applicazione VerificaC19 da parte di chi gestisce le strutture ricettive o l’accesso ai luoghi di lavoro.
Sono pervenute al Garante segnalazioni di cittadini che lamentano l’uso da parte di albergatori o datori di lavoro dell’app per il green pass rafforzato invece che la versione base. In questo modo chi ha effettuato un tampone e può quindi legittimamente accedere all’albergo o al luogo di lavoro, si vede precluso l’ingresso perché la sua certificazione verde risulterà non valida.
Il Green Pass rafforzato (o Super Green Pass) non è necessario per lavorare, se non per specifiche categorie di professionisti, così come non lo è per l’accesso agli alberghi.
L’uso della app per il Super Green Pass per queste categorie di soggetti è dunque illegittimo.
Viste le segnalazioni ricevute, il #GarantePrivacy ricorda che la richiesta del #greenpassrafforzato al posto della versione base per clienti degli alberghi, lavoratori o, ad esempio, accompagnatori dei pazienti negli ospedali è illegittima ➡️ https://t.co/tr86sTp4v7 pic.twitter.com/AlpTPlACdU
— Garante Privacy (@GPDP_IT) December 10, 2021
L’autorità ha suggerito al Ministero della Salute gli accorgimenti da adottare al fine di evitare abusi e garantire così il legittimo accesso ai luoghi previsti da parte di chi, pur non essendo immunizzato, sceglie di sottoporsi ai tamponi.
Restando in tema, è di oggi la notizia che anche i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni che possono ora ricevere la somministrazione del vaccino avranno il Green Pass, ma non sarà loro chiesto se non al rientro in Italia dall’estero.