Il processo di finalizzazione della tecnologia WiFi di nuova generazione, formalmente nota come 802.11n , sembra finalmente avviarsi alla sua conclusione. Con un voto unanime, la scorsa settimana il gruppo di lavoro 802.11 di IEEE ha infatti approvato la Draft 1.10 della specifica.
L’ultima bozza di 802.11n verrà ora sottoposta al vaglio di tutti i membri di IEEE e, in caso di approvazione, diverrà la base della specifica finale .
Il percorso fin qui compiuto da 802.11n è stato costellato da ostacoli e contrattempi, in buona parte causati dai forti attriti che hanno caratterizzato i rapporti tra i due gruppi di aziende più influenti all’interno di IEEE. Oggi buona parte di quei contrasti sembrano finalmente risolti , e questo soprattutto in nome di un interesse comune: quello economico. Ritardare ancora il completamento del nuovo standard WiFi rischiava infatti di danneggiare l’intera industria e favorire il nascere di specifiche proprietarie e tra loro incompatibili. Ciò è in già parte successo con la commercializzazione dei prodotti detti pre-n , ossia basati sulla prima bozza della specifica 802.11n: dispositivi accusati da più parti di offrire scarse garanzie di interoperabilità, sicurezza e performance.
Sebbene molti – ma non tutti – i produttori di dispositivi pre-n assicurino la compatibilità dei propri prodotti con la draft finale per mezzo di un futuro aggiornamento firmware, alcuni esperti affermano che la piena interoperabilità tra access point 802.11n di differenti generazioni non è affatto garantita.
Prendendo atto della situazione, il prossimo marzo WiFi Alliance avvierà il processo di certificazione dei prodotti basati sulla Draft 1.10 . In realtà il consorzio potrebbe attivarsi anche prima visto che l’approvazione della nuova bozza, inizialmente prevista per marzo, è avvenuta negli scorsi giorni.
Come si è spiegato all’epoca dell’ annuncio , la certificazione può garantire piena interoperabilità solo tra dispositivi della stessa generazione , ma il consorzio ha assicurato che i problemi di compatibilità fra i prodotti pre-N 2.0 e quelli basati sulla specifica finale saranno ridotti al minimo.
Il parto della specifica 802.11n finale è atteso tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo , ovvero a circa tre anni di distanza dall’inizio dei lavori. In questo lasso di tempo gli analisti prevedono che si riverseranno sul mercato milioni di dispositivi WiFi pre-n capaci di garantire una velocità tipica compresa tra i 100 e i 200 Mbit al secondo.
Lo standard 802.11n conserva la compatibilità con tutte le precedenti specifiche WiFi, e prevede modalità di funzionamento miste che permetteranno agli utenti di utilizzare sulla stessa rete dispositivi 802.11b, a, g e n: in questo caso, però, sarà il dispositivo più lento a determinare la velocità dell’intera rete wireless.
Sul mercato consumer la nuova evoluzione di WiFi è destinata a trainare il mercato del video in alta definizione, il cui streaming richiede una discreta banda passante. Un media center dotato di scheda WiFi 802.11n sarà ad esempio in grado di inviare a televisori e altri dispositivi più flussi video HD contemporaneamente.