Non ce l’ha fatta il giaguaro (Jaguar) di Cray ad imporsi sul cuculo ( Roadrunner ) di IBM nell’ultimo aggiornamento della classifica Top500 , ma è stata davvero questione di millimetri. Era da molto tempo che nel panorama dei supercomputer non si assisteva ad una sfida così serrata tra due monster di calcolo di vendor differenti; sfida per altro ancora apertissima, viste le potenzialità di entrambe le piattaforme.
Nella 32esima edizione della Top500, che sarà presentata ufficialmente oggi presso la Supercomputing Conference (SC08) di Austin, in Texas, i sistemi di IBM e Cray sono stati gli unici due a fornire performance di classe petaFLOPS (Floating Point Operations Per Second) nel benchmark standard Linpack.
Di Roadrunner , il vincitore, si conosce già tutto. In vetta alla classifica dei supercomputer più potenti al mondo già dallo scorso giugno , il “bolide” di Big Blue è impiegato presso il Los Alamos National Laboratory (LANL) ed è in grado di elaborare 1,105 petaFLOPS. Rispetto alla scorsa primavera, il sistema ha beneficiato di un piccolo aggiornamento che ne ha incrementato lievemente la potenza.
Ad un capello di distanza è giunto Jaguar , utilizzato presso l’Oak Ridge National Laboratory (ORNL), la cui potenza “ferina” ha fatto fermare la lancetta dei test su 1,059 petaFLOPS. Là dove Roadrunner impiega un’architettura mista basata su processori Cell e Opteron, e la tecnologia d’interconnessione Infiniband, Jaguar adotta un’architettura x86 basata su Opteron Barcelona quad-core e una tecnologia d’interconnessione proprietaria chiamata SeaStar2.
Va detto che entrambi i supercomputer di testa girano attualmente molto al di sotto del loro potenziale: già oggi potrebbero spingersi a 3 petaFLOPS . Sostanzialmente è tutta una questione di costi: non appena il committente necessiterà di più potenza, e sarà disposto ad acquistare un aggiornamento del sistema, IBM e Cray aggiungeranno nuovi nodi di calcolo ai propri cluster. La sfida tra i due big dei supercomputer, pur palesando la bontà delle relative soluzioni tecnologiche, non è dunque una gara di velocità dove vince necessariamente chi ha il mezzo più veloce: il risultato è anche diretta conseguenza delle scelte e delle esigenze dei relativi committenti, in questo caso LANL e ORNL.
Uscita recentemente da una lunga e grave crisi finanziaria, Cray sembra voler tornare a guidare un mercato – quello del supercomputing – di cui un tempo era leader indiscussa. E a quanto pare è sulla strada buona: nell’attuale classifica Top500 l’azienda americana è riuscita a piazzare nelle prime 10 posizioni ben quattro sistemi , contro i tre di Big Blue. Va però detto che quest’ultima ha in classifica ben 188 cluster contro i soli quattro di Cray.
Nella top 10 i soli supercomputer che non portano il marchio di Cray né quello di IBM sono il Pleiades di SGI , piazzatosi al terzo posto con una performance di 487 teraFLOPS, il Ranger di Sun , con 433 teraFLOPS, e il Dawning 5000A di Dawning Information Industry , un produttore cinese di supercomputer che ormai da alcuni anni riesce a inserire i propri sistemi nella parte alta della Top500.
Per quanto riguarda le marche dei processori, Intel continua a dominare la classifica con 379 sistemi su 500. Le CPU di AMD vengono utilizzate su un numero di macchine ben più esiguo, pari a 59, ma il chipmaker di Sunnyvale vanta un traguardo di prestigio: la conquista di ben 7 dei 10 supercomputer più veloci al mondo.
Alcuni dei trend salienti che emergono dall’ultima classifica Top500 sono riportati in questa nota ufficiale.