Tokyo – Sono oltre tre anni che NEC manca dalla testa della classifica dei supercomputer più potenti al mondo, ma la vecchia rivale giapponese di IBM sembra ora tornare alla carica con SX-9 , da lei stessa definito il supercomputer vettoriale più veloce in assoluto.
Capace di fornire una performance di picco di 839 teraFLOPS (TFLOPS), pari a 839 trilioni di operazioni in virgola mobile al secondo, il nuovo supercomputer di NEC è in grado di raggiungere una performance vettoriale di picco di oltre 100 GFLOPS per singolo core. Il produttore nipponico sostiene che, rispetto ad un modello convenzionale, il proprio sistema riduce consumi e ingombri di circa tre quarti .
Il supercomputer che attualmente domina la classifica TOP500.org dei sistemi di calcolo più potenti al mondo è il Blue Gene/L di IBM installato presso il Lawrence Livermore National Laboratory in California: tale mostro di calcolo, che negli scorsi anni ha staccato di misura tutti i suoi più diretti avversari, è accreditato di 280 TFLOPS.
Attualmente non è chiaro se l’SX-9 sia in grado di strappare il primato a Blue Gene/L : della propria macchina NEC dichiara infatti soltanto la performance di picco, che non vale ai fini del posizionamento nella TOP500 e che, per altro, potrebbe essere stata misurata con benchmark non standard. L’unico indizio per capire le reali performance di SX-9 potrebbe essere dato dalla comparazione di quest’ultimo con il modello precedente, l’ SX-8 , che NEC accreditava di prestazioni “reali” pari a 58,5 TFLOPS: dal momento che l’SX-9 è quasi 13 volte più veloce dell’SX-8 , è ipotizzabile che le sue performance reali siano intorno ai 750 TFLOPS. Ma questo è un calcolo puramente teorico e approssimativo.
Conoscere le esatte potenzialità dei monster di calcolo di NEC non è facile: quando NEC dice che l’SX-9 è in grado di sfiorare gli 840 TFLOPS, si riferisce infatti ad una configurazione potenziale composta da ben 524 nodi di calcolo (ogni nodo è composto da 16 CPU, e fornisce 1,6 TFLOPS). Generalmente, i sistemi SX venduti da NEC hanno un numero di nodi significativamente inferiore a quello massimo supportato dall’architettura: il costo della configurazione più veloce è infatti particolarmente elevato. Ciò spiega perché, ad esempio, nell’attuale edizione della TOP500 gli unici sistemi SX-8 presenti abbiano potenze comprese fra i 4 e i 9 TFLOPS.
A differenza della maggior parte dei supercomputer oggi sul mercato, che adottano processori general-purpose e architetture ibride scalari/vettoriali, i sistemi SX di NEC sono completamente vettoriali : ciò da un lato ne limita la flessibilità d’impiego, ma dall’altro li rende particolarmente efficienti nello svolgere certi tipi di calcoli scientifici e nel processare grandi volumi di dati. NEC indirizza l’SX-9 soprattutto a campi d’applicazione quali previsioni meteorologiche, simulazioni ambientali e di fluido-dinamica e simulazione di nuovi materiali creati con la nanotecnologia.
Tra il 2002 e il 2004 NEC riuscì, con il famoso Earth Simulator , a conquistare la vetta della classifica dei supercomputer più potenti al mondo, appropriandosi di una posizione che, fino a quel momento, era sempre stata solidamente nelle mani di aziende statunitensi. Tre anni fa IBM riuscì nuovamente a strappare la prima posizione dalle mani di NEC e, da allora, non l’ha più perduta.