Met Office, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, spenderà l’equivalente pari a 1,4 miliardi di euro per un nuovo supercomputer da destinare all’elaborazione di modelli matematici e algoritmi che formulano le previsioni meteo. Una cifra oltre dieci volte superiore rispetto a quanto sborsato ormai anni fa per l’attuale Cray XC40.
UK: un supercomputer per il meteo
Non un semplice vezzo né un esercizio di stile. L’infrastruttura potrà tornare utile anche per condurre studi e simulazioni sul tema dei cambiamenti climatici nonché per offrire un servizio più preciso e puntuale alla popolazione. Nell’annuncio ufficiale si fa riferimento a un’unità in grado di creare una sorta di copia virtuale della nostra atmosfera basata su informazioni riguardanti la velocità del vento, la pressione e la temperatura dell’aria, generando in uscita valutazioni molto più dettagliate, con un margine d’errore pari a soli 1.000 metri (contro i 10.000 odierni). Per le location più sensibili, ad esempio gli aeroporti, il range potrà essere ridotto ulteriormente a 300 metri.
Non sarà però cosa immediata: la realizzazione non andrà a completarsi prima del 2022. Il nuovo supercomputer potrà essere impiegato anche nell’ambito della ricerca e in quello accademico per la sintesi di nuovi principi attivi da destinare alla medicina, per meglio organizzare la distribuzione dell’energia sul territorio e per gli esperimenti nel campo dell’intelligenza artificiale.
La prima incarnazione sarà sei volte più potente rispetto al Cray XC40 citato in apertura e operativo fin dal 2014. Dopo cinque anni, grazie a un upgrade già pianificato, incrementerà nuovamente la propria capacità di calcolo di ben tre volte. Al momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli in merito alle componenti hardware scelte.