Roma – Seguendo una strategia simile a quella già varata in alcuni altri paesi in via di sviluppo, come la Thailandia e alcuni stati africani, Microsoft si è accordata con il Governo giamaicano per fornirgli alcuni dei propri prodotti a prezzi di favore.
Secondo il giornale locale Jamaican Observer , circa il 50% dei software di Microsoft utilizzati dal governo della Giamaica sono copiati. Nel settore privato il tasso di pirateria arriverebbe invece fino al 70%.
Microsoft non ha svelato a quale prezzo venderà i propri software al governo dell’isola caraibica, tuttavia gli sconti potrebbero essere, secondo alcune fonti, piuttosto sostanziosi.
Microsoft spera, offrendo ai paesi meno ricchi prezzi delle licenze più bassi, di ridurre il tasso di pirateria e favorire rapporti di collaborazione con i governi per rafforzare le leggi che proteggono i copyright.
Oltre che a contrastare la pirateria, le strategie di Microsoft vanno anche nella direzione di impedire che i paesi in via di sviluppo – gli stessi che domani potrebbero diventare, come India e Cina, fertilissimi mercati per l’IT – si trasformino in “focolai d’infezione” del software open source e, in particolare di Linux.