Ci sono dimissioni e dimissioni: quelle che congedano Susan Wojcicki da YouTube fanno inevitabilmente rumore. Da nove anni alla guida della piattaforma, ma in Google fin dal lontano 1999, è stata assunta direttamente dai due fondatori Larry Page e Sergey Brin, diventando la dipendente numero 16 della società. Il suo coinvolgimento iniziale nel progetto, quasi un quarto di secolo fa, fu merito di una coincidenza: i creatori di bigG scelsero infatti di affittare il garage dei suoi genitori nella Silicon Valley per dar vita a ciò che, negli anni a venire, sarebbe diventato un colosso del mondo online.
YouTube, si chiude l’era di Susan Wojcicki
Il ruolo di CEO passerà nelle mani di Neal Mohan, Chief Product Officer da lungo tempo professionalmente al suo fianco. Le motivazioni che l’hanno spinta a prendere una decisione di non certo semplice sono spiegate in una lettera inviata nelle ore scorse a tutti i collaboratori e resa pubblica attraverso le pagine del blog ufficiale.
Oggi, dopo quasi 25 anni qui, ho deciso di fare un passo indietro lasciando il mio ruolo alla guida di YouTube, per iniziare un nuovo capitolo concentrandomi sulla mia famiglia, sulla salute e sui progetti personali che mi appassionano.
thank you @SusanWojcicki for all your amazing work over the years to make YouTube home for so many creators ♥️ pic.twitter.com/T2t2NUqRsW
— YouTube Creators (@YouTubeCreators) February 16, 2023
54 anni, madre di cinque figli, Susan Wojcicki è cittadina statunitense e polacca. La sua prima attività nell’azienda è stata legata al marketing. In precedenza ha svolto lo stesso compito al servizio di Intel. Una volta arrivata nel gruppo di Mountain View, ha contribuito anche alla realizzazione dei primi doodle, personalizzazioni che ancora oggi celebrano ricorrenze o anniversari sostituendosi al logo tradizionale del motore di ricerca. Rimarrà coinvolta nel breve termine per la transizione e il passaggio di consegne. Poi, sarà comunque a disposizione di Google e Alphabet con la qualifica di consulente, in accordo con Sundar Pichai.
Fu lei a proporre ai vertici della società l’acquisizione di YouTube, piattaforma all’epoca concorrente dei progetti interni legati allo streaming video. L’operazione arrivò poi a concretizzarsi nel 2006, a fronte di un investimento economico quantificato in 1,65 miliardi di dollari. Risultò determinante anche per l’acquisto di DoubleClick, l’anno successivo, per una spesa pari a 3,1 miliardi di dollari.