Tra lo stupore di tutti, la Federation of American Scientists è venuta in possesso di un documento, intitolato Handbook for Law Enforcement , il cui connotato più importante è l’essere un documento classificato: è etichettato “Comcast confidential”. Il titolo del documento disponibile sul sito della FAS può essere tradotto efficacemente, ma con una certa libertà, in Manuale per il Rispetto della Legge .
Comcast , l’estensore del manuale, è un conosciuto operatore di telecomunicazioni statunitense, il cui target somiglia moltissimo a quello di Fastweb : è una clientela che da esso può avere connettività internet ad alta velocità, fruizione di contenuti multimediali quali TV on-demand e in diretta (Cable TV) nonché pieno servizio telefonico. L’aver fatto circolare una pubblicazione interna ha destato diverse perplessità e in rete si stanno susseguendo osservazioni sulle ragioni di questa inaspettata apparizione.
La maggior parte delle perplessità si attesta su quali siano i reali, effettivi destinatari delle policy contenute nella pubblicazione: quella che più colpisce è la chiara indicazione, su cui si è intrattenuto ArsTechnica , del costo di una operazione di intercettazione applicata alla clientela su richiesta delle Autorità, costo che queste ultime debbono sborsare per ottenere il necessario supporto tecnico. Il prezzo indicato è di ben 1.000 dollari di solo set-up (compreso un mese gratuito di intercettazione, fa spiritosamente notare Ars ). Se poi si vuol continuare a origliare, occorre versare altri 750 dollari per ogni mese di continuazione del servizio.
Ma non finisce qui: se il poliziotto o l’agente segreto di turno vogliono informazioni su chi ha usato un determinato indirizzo IP e quando , Comcast chiarisce che il loro server DHCP conserva i dati di leasing per non oltre 180 giorni ; nel caso in cui le richieste avvengano oltre tale limite, Comcast “potrebbe non essere in grado di fornire le informazioni”. E ancora: la posta elettronica, ammesso che il cliente non la rimuova dai server Comcast con il protocollo POP , resta memorizzata per 45 giorni ; ogni richiesta successiva a tale data “potrebbe non essere possibile esaudirla”. Ma c’è dell’altro : le liste dei numeri telefonici in entrata e uscita del traffico VoIP sono memorizzate per due anni , mentre le registrazioni di quelle via cavo possono essere fornite solo dietro ordine di un magistrato.
Alla luce di tutto ciò non è molto chiaro, quindi, anche leggendo la pubblicazione, come Comcast si ponga tra ciò che viene richiesto dalla legge e ciò che la legge non richiede ma l’operatore può comunque fornire . Ci sono nomi che hanno assunto posizioni più definite e all’apparenza molto distanti da Comcast. In proposito, lo scorso anno News.com scrisse titolando: “Qualche operatore ha aiutato la NSA, ma chi?”. Ne risultò che Comcast negò di aver girato informazioni o aperto le sue reti alla National Security Agency senza le prescritte condizioni.
Marco Valerio Principato