È la prima volta che il consiglio della lingua svedese viene costretto alla rimozione di uno dei termini inseriti nella sua tradizionale lista dei neologismi. Su pressione dei vertici di Google, l’istituto nordeuropeo ha rinunciato all’inserimento dell’espressione ogooglebar (in inglese, ungoogleable ) riferita a qualcosa che non può essere trovata sul Web tramite l’utilizzo di un motore di ricerca .
“Rimuoviamo la parola esprimendo tutto il nostro dispiacere per il tentativo di controllo sul linguaggio da parte di Google”, ha spiegato Ann Cederberg, a capo dell’istituto svedese. In realtà, l’azienda di Mountain View aveva chiesto al consiglio di specificare meglio il significato del neologismo, in modo da evitare fraintendimenti sulla ricerca online con qualsiasi motore di ricerca .
In altre parole, BigG avrebbe preferito l’inclusione del suo search engine come unico e solo strumento per la ricerca online . Al contrario, l’espressione coniata dall’istituto svedese sarebbe partita da Google per abbracciare tutte le attività di ricerca su Internet. “Google ha dimenticato una cosa – ha continuato Cederberg – allo sviluppo della lingua non importa la tutela dei marchi”. ( M.V. )