Stoccolma – Una giornata particolare ieri per gli utenti di mezzo mondo: il PiratPartiet svedese, capace di stimolare mezza Europa a nuove riflessioni sul diritto d’autore, si è presentato alle elezioni politiche. Senza ottenere il risultato sperato.
Le cronache raccontano di una votazione del tutto particolare: dopo sei decenni di dominio incontrastato della socialdemocrazia, la Svezia ha ora optato per una coalizione di centrodestra, punendo l’incapacità dell’attuale governo di rispondere ad esigenze sociali di prima grandezza, dall’immigrazione alla sicurezza. E in questa girandola politica il “Partito dei Pirati” non è riuscito a superare lo sbarramento del 4 per cento e quindi non è riuscito nell’intento di portare almeno un proprio rappresentante in Parlamento.
Mentre scriviamo i risultati definitivi non sono ancora completi ma a quanto pare il PiratPartiet ha superato l’1 per cento su base nazionale, cosa che consentirà al movimento di avvalersi di alcuni contributi statali che dovrebbero permettergli di presentarsi alle prossime elezioni politiche. Da qui ad allora, evidentemente, un futuro tutto da inventare.
Quel che è certo, è che dopo il parziale fallimento del progetto, che ha comunque incassato enormi consensi tra i giovani e condizionato verso nuove aperture anche il Governo uscente, i sostenitori del Partito dei Pirati dentro e fuori dalla Svezia dovranno spendersi in approfondite riflessioni sul da farsi.