Era la fine dello scorso aprile quando il giovane studente svedese Isaac Gerson si rivolgeva per la seconda volta alle autorità del suo paese, nell’estremo tentativo di trasformare certe condivisioni online in un vero e proprio fenomeno di culto religioso . Ma l’insolita chiesa missionaria del kopimism – in italiano, copimismo – dovrà forse rassegnarsi.
I funzionari di Svezia hanno infatti respinto le richieste di Gerson e della sua Missionary Kopimistsamfundet , la congregazione che vorrebbe diffondere nel mondo il verbo del file sharing e più in generale della libera diffusione dei contenuti in Rete .
Una comunità di questo tipo non avrebbe – sempre secondo le autorità locali – i presupposti adeguati per rappresentare una vera e propria forma di culto . Non se basata sui simboli sacri CTRL+C e CTRL+V . Delusione da parte dei circa mille adepti della congregazione, che ora potrebbe abbandonare definitivamente la sua crociata.
Stando a quanto rivelato dallo stesso Gerson, la chiesa missionaria del copimismo avrebbe soddisfatto tutte le richieste burocratiche previste dalle autorità svedesi. Lo studente-filosofo ha tuttavia sottolineato come la comunità continuerà a riunirsi, e soprattutto a lottare in difesa del file sharing e nel culto della libera copia.
Mauro Vecchio