L’ esperimento svedese di affidare la gestione dell’account Twitter dell’ente nazionale del turismo a cittadini qualunque (arrivato al 27esimo gestore diverso) ha alla fine generato gli inconvenienti che i meno ottimisti paventavano: l’ account Twitter inizialmente ribattezzato “il più democratico del mondo” è così diventato ora uno tra i più controversi.
Nel momento in cui la gestione è passata alla 27enne di Latikberg (un paesino nel sud della Svezia) Sonja Abrahamsoon, infatti, questa ha iniziato a lanciare provocazioni sfruttando il tema dell’antisemitismo, ponendosi domande in una forma stralunata e tendente all’ironico sulla natura degli ebrei. Cosa che non è molto piaciuta a diversi osservatori e a commentatori ebrei .
Questo ha provocato naturalmente la reazione del direttore creativo dell’agenzia pubblicitaria che patrocina il progetto, Patricm Kampmann, che pur ribadendo che nessun tweet è stato rimosso, ha spiegato che il tutto si basa sulla fiducia accordata ai diversi gestori dell’account che si alternano tra loro e che sono chiamati ad abbandonare il loro consueto stile di comunicazione social per rappresentare (sempre in maniera personale e con i propri punti di vista) un intero paese.
Sonja si è detta sorpresa dalla reazione e ha spiegato che, venendo da un piccolo paese rurale svedese, davvero non capisce l’odio e i motivi dell’antisemitismo.
Intorno all’account, tra l’altro, si è creato un certo interesse internazionale: da ultimo è stato il conduttore americano Stephen Colbert a chiedere al “ministro svedese di Twitter” di poterlo gestire lui stesso. Richiesta che è stata messa in attesa dalla Svezia, che ha spiegato che resta appannaggio dei cittadini del paese.
Claudio Tamburrino