Qualcosa si muove sul tema delle piattaforme digitali al servizio del turista sul territorio italiano. È proprio questo il titolo di uno dei progetti sviluppati in collaborazione tra Ministero dello sviluppo economico e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. A luglio è stato firmato il protocollo d’intesa con il quale i ministeri si impegnano a “promuovere, attivare e sviluppare processi di innovazione volti alla creazione di un ecosistema digitale del turismo in grado di facilitare l’accesso dei cittadini e visitatori al patrimonio artistico, naturale e culturale del Paese e creare un ambiente fertile per il settore privato nel quale sviluppare applicativi e servizi a valore aggiunto.
Del progetto si parla ormai da diversi mesi, specie da quando all’inizio del 2015 un’ indagine aveva mostrato come le strutture ricettive fossero al palo per quanto riguarda i servizi di connessione disattendendo le richieste dei turisti . Ma non si tratta solo di WiFi . L’impegno è volto infatti a rispettare i dettami del documento ” Crescita Digitale ” risalente al 2014 a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nell’ecosistema digitale per il turista ci sono tutti gli ingredienti necessari alla crescita: SPID, pagamenti elettronici, cloud computing, interoperabilità .
Ogni voce corrisponde a un impegno il cui collettore è rappresentato da SPID, ovvero il sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale dei cittadini . Il sistema è alla base dell’offerta per accedere a una rete capillare di Free WiFi (è da tanto che se ne parla ) ma anche per garantire l’accesso rapido ai luoghi della cultura e a servizi di trasporto in accordo con soggetti pubblici e privati. Il tutto rientra chiaramente all’interno di una strategia comune di sviluppo redatta dal Ministero della cultura.
Gli obiettivi definiti dovranno essere calati sul territorio attraverso progetti mirati, comunicati e monitorati in maniera puntuale approfittando anche delle potenzialità della banda ultra larga (non a caso il Piano Strategico Banda Ultra Larga riveste un ruolo fondamentale nell’intesa). La condivisione dovrà avvenire con incontri “al tavolo” da parte di due rappresentanti di AGID, due rappresentanti della Direzione Generale del Turismo e altri due del Mise (Ministero dello sviluppo economico). Il protocollo che ha validità di 3 anni e potrà essere prorogato per ulteriori 2 è ambizioso, in quanto dà per assodato che alcuni strumenti siano già maturi; ci riferiamo in particolare alla banda ultra larga (in realtà la vera spinta è appena arrivata) e al sistema SPID (anche in questo caso c’è ancora molto da fare ).
Che sia la volta buona? Forse il settore turistico potrà effettivamente trainare l’Italia verso nuove frontiere digitali. Sempre che la politica non si metta di traverso.
Mirko Zago