Rimuovere tutte le istantanee cittadine scattate sul territorio svizzero e fermare l’attività delle Google Car fino ad una definitiva sentenza della corte federale. È quanto chiesto recentemente dal commissario elvetico per la protezione dei dati Hanspeter Thuer, che ha decisamente esaurito la sua dose di pazienza nei confronti del servizio di mappatura Street View. BigG verrà trascinata in tribunale, non avendo finora sciolto in modo soddisfacente i vari dubbi in materia di privacy sollevati dalle autorità di Berna.
Il commissario svizzero aveva già informato Google a proposito di alcune questioni legate a Street View potenzialmente lesive della privacy dei cittadini immortalati. I volti e le targhe automobilistiche avrebbe dovuto essere oscurate completamente, e i tecnici di BigG avrebbero dovuto eliminare riprese relative a strade private e giardini delimitati. Inoltre, un comunicato avrebbe dovuto avvisare con un almeno una settimana d’anticipo il passaggio delle auto per le riprese a 360 gradi.
“Numerosi volti e numeri di targa – ha spiegato Thuer – non sono stati sufficientemente oscurati dal nostro punto di vista, specialmente quando le persone riprese si trovino in luoghi sensibili come fuori da ospedali, prigioni e scuole”. Al centro delle problematiche, secondo il commissario, ci sarebbe anche un’ eccessiva altezza delle videocamere di Street View , capaci di osservare al di là del normale punto di vista del comune cittadino che passeggia lungo una strada.
Le autorità per la protezione dei dati in Svizzera avevano così suggerito a Google di modificare le riprese panoramiche, risolvendo ogni forma di preoccupazione su una massiccia violazione della privacy. La posizione di Mountain View è sempre stata ferma , nella convinzione di non aver violato alcunché. BigG ha ammesso di essere rimasta parecchio infastidita dalla mossa di Berna, affermando di essere pronta a difendersi in aula in maniera vigorosa.
Mauro Vecchio