Una fuga massiccia di dati che coinvolge i servizi di intelligence di Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito: le autorità elvetiche hanno divulgato la notizia relativa a un furto di dati riservati operato da un tecnico informatico impiegato presso gli uffici dei servizi segreti svizzeri.
Informazioni riservate sulle strategie di contrasto al terrorismo condivise dai governi internazionali potrebbero essere state compromesse. In particolare, le operazioni investigative condotte dalla CIA e dal SIS potrebbero subire una battuta d’arresto a causa dell’assenza di garanzie sulla sicurezza.
Secondo le fonti dirette, le autorità svizzere avrebbero arrestato il colpevole dell’atto di sabotaggio in seguito a un controllo dei movimenti ritenuti sospetti, per poi rilasciarlo e proseguire l’indagine penale condotta dall’ufficio federale del procuratore generale. Il nome del sospettato non è stato reso pubblico, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che le sue intenzioni fossero quelle di vendere i dati sottratti illegalmente ad aziende private o a enti pubblici . L’operazione sarebbe scattata in seguito a una segnalazione effettuata dalla banca d’affari UBS, che aveva espresso preoccupazione circa potenziali operazioni di manomissione degli account bancari messi sotto traccia dal sospettato.
L’autore del furto, impiegato da circa otto anni presso i servizi di intelligence elvetici , ricompresi a loro volta entro le competenze del Ministero della Difesa, è descritto come un tecnico “molto esperto”, autorizzato ad accedere ai dati più riservati.
Cristina Sciannamblo