Swatch Group AG ha annunciato di essere al lavoro per lo sviluppo di un proprio sistema operativo, alternativo ad iOS e Android, dedicato ai suoi smartwatch .
La svizzera si è interessata al settore per tempo, anche se con cautela: fino a qualche anno fa il suo CEO Nick Hayek parlava di un settore non rivoluzionario né determinate.
Nonostante questo, già a inizio del 2015 ha fatto il suo esordio nel settore presentando al Mobile World Congress 2015, il Touch Zero One , dispositivo destinato agli sportivi che si poneva tra smartwatch e fasce intelligenti per lo sport. Nel frattempo, ha continuato a fare ricerca nel settore e aggiungere funzionalità, come quella derivante dalla partnership con Visa, che ha consentito di portare la tecnologia per pagamenti contactless all’interno dei suoi orologi.
Per quanto la dirigenza svizzera fosse reazionaria, il mercato ha dettato legge costringendo Swatch e non solo a orientarsi in questa direzione. E lo dimostrano non solo gli sforzi delle aziende ICT sul fronte smartwatch, ma anche e soprattutto gli sconfinamenti di altri produttori di orologi di fascia alta come TAG Heuer e Montblanc , noto in particolare per le penne stilografiche. Quest’ultimo ha presentato di recente il Montblanc Summit, uno smartwatch con Android Wear che punterà a incorporare la nuova tecnologia all’eleganza senza tempo associata al marchio, basata in questo caso su un design di acciaio e titanio con schermo (AMOLED da 1,39 pollici con risoluzione 400 x 400 pixel) curvato in cristallo zaffiro. Il tutto funzionerà grazie ad un processore Qualcomm Snapdragon Wear 2100.
Così, ora che il mercato sembra in ripresa e che le stime di Swatch sembrano particolarmente ottimistiche rispetto alla conclusione della congiunzione economica negativa (nonostante gli introiti scesi dell’11 per cento si parla di una ripresa delle vendite del 9 per cento quest’anno) che aveva accompagnato il settore negli ultimi anni, è tempo di nuovi investimenti: se la soluzione per esordire nel settore nel più breve tempo possibile prevedeva la partnership con Google, ora è tempo di sviluppare un proprio sistema operativo che le permetta di distinguersi dalla concorrenza e soprattutto di poter rispondere appieno alle esigenze del proprio hardware. L’idea è di non renderlo semplicmente un OS per orologi, ma per collegare diversi dispositivi e oggetti intelligenti.
L’obiettivo per Swatch è quello di arrivare sul mercato con un modello dotato del nuovo sistema operativo e targato Tissot entro la fine del 2018.
Claudio Tamburrino