Nonostante l’andamento del mercato, c’è chi continua a puntare con decisione sugli NFT. È il caso di Nike, che volendo far fruttare un’acquisizione finalizzata lo scorso anno ha appena annunciato l’apertura di un marketplace dedicato: SWOOSH. È raggiungibile all’indirizzo swoosh.nike, con inaugurazione prevista per il 18 novembre.
NFT: Nike non molla e lancia il progetto SWOOSH
Si tratta di una piattaforma Web3 attraverso la quale saranno proposti articoli digitali indossabili nei giochi e nelle altre esperienze immersive (come quelle del metaverso). La prima collezione farà il suo debutto nel mese di gennaio. Queste le parole di Ron Faris, Vice President di Nike Virtual Studios.
Stiamo dando forma a un marketplace del futuro, a una piattaforma accessibile a coloro curiosi sul tema Web3. In questo nuovo spazio, la community di SWOOSH e Nike potranno creare, condividere e trarre reciproci benefici.
Per chi non ne è a conoscenza, lo SWOOSH è il nome del logo ufficiale della società. Creato nel 1971 da Carolyn Davidson, allora studentessa della Portland State University, fu concepito su richiesta di i Phil Knight, all’epoca insegnante, poi fondatore del gruppo chiamato inizialmente Blue Ribbon Sports. Stando a quanto si legge su Wikipedia, il compenso riconosciuto all’autrice per il suo lavoro fu pari a circa 35 dollari, a fronte di un impegno di 17 ore: a conti fatti, 2 dollari per ogni ora. Undici anni più tarsi, come segno di riconoscenza, l’azienda le attribuì un pacchetto di azioni.
Chi desidera cimentarsi nella compravendita degli NFT può rivolversi ai marketplace gestiti da colossi delle criptovalute come Crypto.com, Coinbase e Binance.
Presta attenzione al fatto che i CFD sono strumenti complessi con un alto rischio di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. L’81% degli investitori perde denaro quando fa trading di CFD con questo broker. Considera se hai compreso il funzionamento dei CFD, e se puoi prenderti l’alto rischio di perdere i tuoi soldi. Le performance passate non sono indicazione di risultati futuri. La storia degli andamenti di trading è inferiore a 5 anni completi e può non essere sufficiente come base per decisioni di investimento.