Symantec ha inglobato una divisione di Verisign versando nelle casse dell’azienda 1,28 miliardi di dollari e spuntando quindi un ulteriore voce dalla propria lista della spesa. A settembre l’affare dovrebbe concludersi ufficialmente ma entrambe le parti hanno già confermato la compravendita che per Verisign significa un ulteriore alleggerimento dopo aver venduto diversi altri asset negli ultimi due anni, mentre Symantec rafforza il proprio primato nella sicurezza informatica estendendo il proprio campo d’azione in altri settori finora non coperti.
Nel pacchetto arrivato da Mountain View, sede ufficiale di Verisign, c’è un quota di maggioranza della divisione giapponese dell’azienda che, insieme al settore delle autenticazioni per siti Web, lo scorso anno aveva generato più di 410 milioni di dollari di introiti. Secondo le prime stime diffuse da Symantec i primi effetti positivi della fusione si verificheranno non prima di settembre 2011 .
Prima di assicurarsi il servizio di certificazione per servizi come online banking e transazioni con carte di credito Symantec si era fatta una consistente iniezione di cifratura spendendo 370 milioni per l’acquisto di due aziende che si occupavano di sicurezza per diversi enti governativi degli Stati Uniti e non solo.
Per il CEO di Symantec Enrique Salem questa operazione non è altro che l’ultimo capitolo in ordine di tempo di un processo di unificazione delle tecnologie di sicurezza un tempo sparpagliate in decine di piccole aziende specializzate: il fine ultimo, quello commerciale, sembra dunque essere quello di vendere uno strumento di protezione totale in grado di gestire la sempre più variegata esperienza Web rifacendosi a un unica entità.
Giorgio Pontico