Symbian Foundation , l’organizzazione di tutti i promotori e supporter del sistema operativo mobile oggi a codice aperto, stà per trasformarsi in un contenitore legale di proprietà intellettuali senza alcuna finalità operativa o decisionale . Lo ha deciso Nokia, principale attore del mondo Symbian, che si è vista costretta a ripensare la posizione della foundation a causa dei “movimenti tellurici” che stanno caratterizzando il mercato degli smartphone degli ultimi mesi e anni.
Erano più di cinquanta i membri inizialmente coinvolti da Nokia nella fondazione, ma col tempo molti dei principali promotori si sono defilati per dedicarsi ad altre piattaforme. La crescita di Android ha sostanzialmente lasciato nelle sole mani della multinazionale finlandese il cerino del futuro di Symbian.
E Nokia ha ribadito di voler puntare molto sulla piattaforma per il settore mainstream del mercato , ragion per cui ha deciso di riprendere le redini della fondazione trasformandola in un’organizzazione deputata alla gestione degli asset legali di Symbian e poco più. A Symbian Foundation non resterà alcun potere decisionale sulla gestione e l’evoluzione tecnologica della piattaforma, ha annunciato Nokia, e nella transizione l’organizzazione licenzierà la gran parte dei 100 dipendenti attualmente in forze .
A gestire la “nuova” fondazione Symbian durante e dopo la transizione ci sarà Tim Holbrow, in precedenza responsabile delle finanze dell’organizzazione e ora nuovo direttore esecutivo. Una nuova struttura della fondazione è più che appropriata in seguito alla dipartita dei produttori hardware, dice Holbrow, un fatto che il manager attribuisce a “un cambiamento sismico all’interno del mercato mobile”.
Holbrow non lo cita ma è evidente che qui il riferimento va tutto alla crescita esponenziale di Android e alla sua proliferazione sugli smartphone di ogni ordine e grado. Si prevede che l’organizzazione completi il passaggio al suo nuovo status aziendale entro la fine del prossimo marzo.
Alfonso Maruccia