Roma – Utilizzare Skype via 3G sarà presto possibile anche per gli utenti che decideranno di non effettuare il jailbreak del proprio dispositivo: questo è quanto emerso dalle recenti decisioni prese da T-Mobile, azienda che ha fatto un netto dietrofront in seguito alle critiche subite per il bando dell’applicazione imposto precedentemente. Purché si pagi un abbonamento mensile.
L’annuncio, che non mancherà di sollevare polemiche tra gli utenti, sostiene che dal prossimo settembre la divisione tedesca di T-Mobile renderà possibile l’utilizzo di Skype e altre applicazioni VoIP via 3G a fronte di una sottoscrizione mensile che parte dai 9,95€ fino ad un massimo non meglio specificato, che a detta del provider tedesco dipenderà dall’effettivo utilizzo che gli utenti faranno dell’applicazione.
La motivazione del sovrapprezzo è giustificata da T-Mobile proprio dalla natura del VoIP stesso, che viaggia sulle reti Internet: secondo il carrier per supportare il VoIP sarebbe necessario fare ulteriori investimenti su tutta la rete, decisione che impone la necessità di introdurre un business model in cui chi vuole il VoIP se lo paga. “Non sarebbe giusto per gli utenti che non utilizzano il VoIP pagare un aumento nelle tariffe” spiega Georg Pölzl, Managing Director di T-Mobile. “Per questo motivo abbiamo deciso di utilizzare tale tipo di telefonia web tramite abbonamento, senza il quale le applicazioni VoIP continueranno a rimanere bloccate”.
Non è dato sapere al momento se all’interno del costo mensile rientra anche il prezzo necessario da pagare per la connessione dati, mentre appare chiaro e lampante che per utilizzare Skype o programmi simili per parlare con utenze telefoniche fisse o mobile l’utente dovrà spendere altro denaro acquistando il credito necessario. Sommando i vari costi, è palese come la convenzienza offerta dai vari piani offerti da Skype sia letteralmente annullata, rendendo molto più economico l’utilizzo della linea mobile tradizionale.
In molti ravviseranno nell’azione di T-Mobile un vero e proprio attentato alla cosiddetta net neutrality , poiché di fatto una decisione del genere condiziona pesantemente uno dei servizi (leciti) in transito sulle reti del provider teutonico. Una decisione che tuttavia appare assolutamente in linea con l’opinione delle telco sul VoIP, antagonista visto di cattivo occhio poiché in grado in qualche modo di intaccare l’intero business basato sul credito a consumo.
Di sicuro della vicenda si continuerà a parlare, dal momento che all’ annuncio di Nokia di vendere N97 con client Skype preinstallato alcuni provider britannici hanno fatto sentire chiaramente il loro dissenso, portando l’azienda finlandese a vagliare soluzioni alternative che includono o meno la presenza dell’applicazione a seconda dell’umore o delle strategie di marketing del carrier con cui ha stretto accordi per la commercializzazione.
Vincenzo Gentile