T-mobile: è vero, perdemmo i dati di 17 milioni di clienti

T-mobile: è vero, perdemmo i dati di 17 milioni di clienti

L'operatore mobile ha rilasciato un comunicato con cui annuncia la clamorosa perdita di informazioni sui suoi clienti, avvenuta qualche anno fa. E rassicura: oggi non potrebbe accadere. Quei dati sono in vendita sul mercato nero
L'operatore mobile ha rilasciato un comunicato con cui annuncia la clamorosa perdita di informazioni sui suoi clienti, avvenuta qualche anno fa. E rassicura: oggi non potrebbe accadere. Quei dati sono in vendita sul mercato nero

Roma – Se le autorità del Regno Unito riescono a “smarrire” le informazioni di milioni di cittadini , non stupisce più di tanto apprendere che T-Mobile , succursale del gigante della telefonia tedesco Deutsche Telekom attivo come operatore mobile in più continenti, ammetta candidamente di essersi fatta soffiare le generalità di 17 milioni di clienti .

Stando a quanto comunicato da T-Mobile in una press release , il furto delle identità è avvenuto nel 2006 compromettendo informazioni quali numeri di telefono, date di nascita, indirizzi (postali o e-mail) e altro. Sarebbero però da escludere eventuali dati di origine finanziaria , come ad esempio i dati delle carte di credito.

Il furto è attualmente oggetto di una indagine giudiziaria, tanto più che come ha ammesso T-mobile “queste informazioni sono state messe in vendita sul mercato nero”, mercato sul quale, però, “non è stato trovato un compratore”. A milioni di utenti sono state calate metaforicamente le braghe, ma l’incumbent rassicura sul fatto che non è stato ancora commesso alcun illecito derivante dall’abuso.

Secondo quanto sostiene Der Spiegel i dati incriminati continuano a circolare indisturbati nell’underground telematico e non solo. Philipp Humm, managing director della società, ha dichiarato che T-Mobile era consapevole del fatto che i dati erano stati usati “ancora una volta a danno dei nostri clienti”.

Nel mentre, dal 2006 a oggi T-Mobile avrebbe incrementato la sicurezza complessiva nella gestione delle proprie utenze , e gli investigatori tedeschi avrebbero lavorato a stretto contatto con il provider per garantire che le persone coinvolte non subissero danni dal furto, anche se non vengono specificati particolari dettagli al riguardo delle nuove garanzie di sicurezza e riservatezza.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
6 ott 2008
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