“Apple sarà in grado di spingere i giovani a indossare un orologio – ha dichiarato il CEO di TAG Heuer Jean-Claude Biver – e magari più avanti questi giovani si convinceranno a comprarsene uno vero”: il mercato degli smartwatch è in fermento, e nonostante le soluzioni orginali non manchino , il termine di paragone resta Apple Watch , ancora prima che faccia la sua comparsa al polso degli utenti.
A dichiarare di volersi gettare nella mischia è ora TAG Heuer, storico marchio svizzero che orbita nel lusso del gruppo LVMH: lo ha fatto con l’ annuncio di una partnership con Google e Intel, volta alla creazione di “un prodotto di lusso, costantemente connesso alla vita quotidiana di chi lo indosserà”.
Modellata sui precedenti accordi stipulati da Intel e Google con Luxottica sull’onda delle aspettative per il mercato degli smart glass, la collaborazione mira a garantire alle tre aziende una posizione di rilevanza in un frangente in cui i contendenti stanno iniziando a sfoderare le proprie proposte.
Il mercato degli smartwatch, secondo le stime di Strategy Analytics , nel 2015 conterà vendite per 28,1 milioni di esemplari, in netta crescita rispetto ai 4,6 milioni del 2014: Apple, sostengono gli analisti, si accaparrerà il 50 per cento della quota, almeno all’avvio del mercato. Il futuro è ancora tutto da scrivere, e determinanti saranno probabilmente le strategie di prezzo , nonché le esigenze che cominceranno ad emergere dall’esperienza degli utenti reali.
Dell’accordo tra TAG Heuer, Google e Intel, per ora di concreto c’è l’ intenzione di lanciare una versione smart del modello Carrera, animata dal “ricco ventaglio di sinergie” e dal “potenziale enorme” citati da Biver, e dalla volontà di lavorare per “portare sul mercato un mix esclusivo di emozioni e innovazione”, aggiunge il Director of Engineering della divisione Android Wear David Singleton, che immagina “un orologio straordinario, migliore e più intelligente”. Il tempo, evidentemente, scorre anche per l’industria orologiera svizzera .
Gaia Bottà