Taglia sui cracker di Bidbay

Taglia sui cracker di Bidbay

Il sito d'aste mette una taglia di 25mila dollari sui crackers che per due giorni a settembre hanno impedito all'azienda di operare online. Quei soldi andranno a chi darà informazioni. Una proposta che non piacerà a molti
Il sito d'aste mette una taglia di 25mila dollari sui crackers che per due giorni a settembre hanno impedito all'azienda di operare online. Quei soldi andranno a chi darà informazioni. Una proposta che non piacerà a molti


Web – La proposta è semplice semplice: 25mila dollari a chiunque fornirà informazioni utili all’individuazione degli sconosciuti crackers che dal 7 al 9 settembre hanno tenuto “in ostaggio” il sito di Bidbay . Ad annunciare una “taglia” sulla testa degli ignoti aggressori è stato il sito d’aste che con la sua iniziativa rischia però di inimicarsi molti nel mondo del cracking.

“Il nostro CEO – ha spiegato un portavoce dell’azienda – ritiene che se si punta a gonfiare le tasche della gente è più facile ottenere un aiuto. La prende come un fatto personale quando qualcuno crea problemi al nostro sito”.

Secondo i tecnici dell’azienda chi si è intrufolato nei server del sito non lo ha voluto fare per colpire Bidbay quanto invece per utilizzare l’apparato del sito d’aste per attaccare altri siti. A rendere il server inaccessibile, hanno spiegato gli uomini di Bidbay, sarebbe stato un massiccio scanning delle porte durato a lungo e “capace di bersi da solo addirittura 90 megabit di banda” (?).

Al momento, comunque, dell’intrusione si sta occupando anche l’FBI a cui Bidbay ha fornito tutte le informazioni che ha potuto ottenere sull’attacco. Rimane da vedere, con la taglia appena annunciata, quanto rimarrà operativo il server di cui si sono ora “riappropriati”?

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Pubblicato il
20 set 2000
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