Taipei (Taiwan) – Uno scontro elettronico via internet tra Cina e Taiwan? C’è chi dice che già sia accaduto nei mesi scorsi, all’epoca delle dichiarazioni indipendentiste dell’isola. Ed è per questo che le autorità taiwanesi hanno lavorato, fino ad arrivare alle dichiarazioni di ieri: “abbiamo messo in piedi un sistema di monitoraggio e di sicurezza per impedire ai comunisti cinesi di distruggere le nostre reti”.
La Difesa di Taiwan si è mossa rapidamente dopo aver rilevato nelle scorse settimane più di 7mila tentativi di cracking da server cinesi rivolti, ritengono nell’isola, a contrastare le elezioni presidenziali che si svolgeranno il 18 marzo. E il ministro per la difesa cyber, Chang Chia-sheng, ha spiegato che in ogni caso le reti militari taiwanesi non sono in alcun modo collegate alla rete, elemento che rende difficile qualsiasi infiltrazione.
Secondo Chang Chia-sheng, tecnicamente la Cina potrebbe essere in grado di mandare in tilt la rete informatica dell’isola, includendo anche il sistema di elaborazione dei voti il giorno delle elezioni: “sebbene possibile, questa operazione sarebbe tutt’altro che facile oggi”.
Va detto che la situazione è delicatissima, perché uno dei due candidati alla presidenza, Chen Shui-bian, è dichiaratamente dalla parte dell’independentismo taiwanese dalla Cina, una tesi che Pechino non solo non digerisce ma ha anche pubblicamente condannato quando è stata resa pubblica. Addirittura Pechino ha preannunciato non meglio identificate “azioni di forza” qualora Shui-bian vincesse le elezioni.