Quentin Tarantino era andato su tutte le furie la scorsa settimana, quando aveva scoperto che il prezioso copione del suo prossimo film “The Hateful Eight” aveva iniziato a circolare a Hollywood. Subissato dalle telefonate di attori e agenti interessati a una parte, il regista aveva dichiarato pubblicamente di aver deciso di abbandonare il progetto e di voler pubblicare il manoscritto per il solo gusto di farlo leggere agli appassionati. Qualcuno l’ha preso in parola, e dopo poche ore il copione era presente in diversi repository online : Gawker, nota testata con il gusto del gossip d’Oltreoceano, l’ha scovato e linkato. A quel punto Tarantino ha deciso di far causa a Gawker.
Stando a quanto riferito da Gawker , gli avvocati di Tarantino sarebbero pronti a citare la testata in giudizio per “concorso nella violazione del copyright”: la decisione di segnalare ai lettori la presenza online dei file contenenti l’ultima fatica di Quentin basterebbero a determinare una complicità dell’azienda di Nick Denton. Poco importa che il file fosse ospitato su un’altra piattaforma o che non l’abbia pubblicato Gawker: aver dato pubblicità al documento implica che qualsiasi tentativo di monetizzare sotto qualsiasi forma il lavoro svolto per “The Hateful Eight” sarebbe ora vano, e dunque la decisione di portare in tribunale la testata.
Da parte sua Gawker si difende richiamandosi al diritto di cronaca e al fatto che nessuno del suo staff ha avuto alcuna responsabilità diretta nella circolazione del copione e nella sua diffusione. Tarantino ha stabilito, in una intervista, che le uniche sei copie del testo erano state affidate ad altrettanti collaboratori e attori di sua fiducia, ma che uno di loro (anche involontariamente, magari affidando lo script a un suo dipendente) possa averla tradita e scoperchiato il vaso di pandora. L’intera vicenda era stata portata alla luce da Tarantino stesso parlando con la stampa , dunque costituiva una notizia: aver scovato il file del copione online era parte della notizia, anche se a questo punto la notizia costerà un po’ di parcelle di avvocati.
Tarantino e i suoi avvocati chiedono 1 milione di dollari di risarcimento a Gawker, e altrettanti all’anonimo che ha pubblicato lo script online (sempre che lo si identifichi). Secondo i legali, non ci sarebbe diritto di cronaca che tenga; secondo Gawker il diritto di cronaca ha sempre prevalso in tribunale. Comunque vada, l’evidente risultato dell’intera faccenda è che Gawker (come già in passato ) ha ottenuto le luci della ribalta grazie alla pubblicazione spregiudicata di materiale a cavallo tra gossip e notizie , senza contare che il copione “proibito” di Tarantino diverrà a questo punto un oggetto di culto che tutti si appresteranno a cercare e scaricare il prima possibile.
Luca Annunziata