Una delle tasse più fastidiose da gestire per la Pubblica Amministrazione è quella relativa alla TARI. I problemi sono infatti molti, ma di fatto si tratta di un’entrata che la PA gestisce fungendo per certi versi da mero passacarte che riscuote, paga e tutto ciò con un’intermediazione priva di potere decisionale: il denaro in entrata, infatti, va semplicemente a coprire il 100% delle spese previste per legge e gli oneri di raccolta (nonché le mancate riscossioni) sono tutte in capo all’entità municipale. Recenti decisioni in capo all’ARERA hanno reso il tutto ancor più indigesto, imponendo in molti casi rincari di tariffa che le municipalità hanno dovuto subire senza poter facilmente spiegare alla popolazione l’origine di questi ricalcoli.
La tassa sui rifiuti (TARI) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi. […] Le tariffe della TARI sono determinate con deliberazione del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario, che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi medesimi.
In poche parole il Consiglio Comunale stabilisce le tariffe, ma la somma delle stesse deve essere in grado di coprire la totalità del costo complessivo. Il fatto che PagoPA consenta di facilitare l’intero processo è un toccasana di cui presto ogni municipalità potrà giovarsi.
PagoPA alleggerisce la TARI
Il fatto che PagoPA consenta di snellire le pratiche e facilitare i pagamenti ai cittadini, infatti, rappresenta un valore doppio sulla strada della digitalizzazione e l’esempio del Comune di Milano ben esplica questa situazione:
per la TARI, in un solo anno è quasi raddoppiato il numero di bollettini spediti direttamente sulla posta elettronica dei contribuenti, che possono così saldare l’importo in pochi clic. Ciò permette una riduzione dei costi a carico dei contribuenti, un impiego più efficiente del personale amministrativo con risparmi per le casse dell’ente e un minore consumo di carta.
I dati sono stati raccolti dal Comune di Milano nel contesto di una valutazione di impatto dell’introduzione di PagoPA in sostituzione delle modalità tradizionali di notifica e pagamento:
La TARI (tassa sui rifiuti) è il primo tributo che l’amministrazione comunale ha integrato sulla piattaforma, già cinque anni fa, dando la possibilità ai cittadini di pagare attraverso diversi strumenti e canali (digitali o sul territorio) in base alle proprie preferenze. Oggi, sempre più milanesi scelgono di ricevere sulla posta elettronica gli avvisi di pagamento relativi alla TARI, in modo da poter sbrigare l’intera pratica online anche da casa. A Milano, tra il 2019 e il 2020 è pressoché raddoppiato il numero dei bollettini spediti in formato digitale che si possono pagare in modo immediato via web grazie a pagoPA: lo scorso anno sono stati inviati per email quasi 130 mila avvisi, mentre nel 2019 erano circa 70 mila. Considerando il totale dei bollettini TARI emessi dal Comune solo nel 2020 (oltre 693.600), quasi il 20% è stato recapitato tramite posta elettronica. Ricevere digitalmente l’avviso per la TARI, versando il dovuto attraverso pagoPA, significa ottenere un risparmio sulle spese di notifica a carico del contribuente pari a 2,98 euro per singola operazione
Come indicato in apertura, però, il vantaggio non è soltanto afferente i cittadini, ma pesantemente legato a tempi, impegno e costi in capo alla Pubblica Amministrazione: secondo le stime, infatti, ogni singola pratica è stata abbreviata di 10 minuti, consentendo di dedicare ad altri compiti ben 10 risorse e risparmiando 50 centesimi di stampa per ogni bollettino (oltre 1 milione di euro annui tra il 2019 e il 2020).
Il modello di analisi dei benefici è frutto di un lungo lavoro per arrivare a quantificare l’impatto della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Dopo aver analizzato il rilascio dei certificati digitali, abbiamo applicato il modello a PagoPA e i risultati dimostrano l’alto valore della piattaforma in termini di benefici sociali, economici e ambientali per i cittadini e per l’ente pubblico. Un risultato che conferma l’importanza di un sistema di pagamenti digitali sicuro, innovativo e sostenibile, tanto per i cittadini quanto per l’ente pubblico
Roberta Cocco, assessora alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici
Inevitabilmente l’alleggerimento degli oneri a carico della PA si traduce giocoforza in risparmi per i cittadini ed in una maggior qualità dei servizi: il valore collettivo della Pubblica Amministrazione si rende evidente proprio in questi aspetti, dove miglior organizzazione e migliori strumenti operativi diventano un bene comune a disposizione della collettività.
La bontà dell’esperimento milanese è confermata dall’Amministratore unico di PagoPA, Giuseppe Virgone, il quale eleva ad esempio l’app IO come modello nazionale di innovazione nel rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione:
I dati forniti dal Comune di Milano provano l’efficacia del modello alla base della piattaforma pagoPA e rafforzano la nostra visione di ecosistema digitale, in cui i vantaggi maggiori si osservano quando tutti i momenti dell’interazione tra Stato e cittadino avvengono digitalmente, dalla notifica di un atto o della disponibilità di un servizio, fino al pagamento per l’erogazione dello stesso. Siamo impegnati a rendere concreta questa visione, anche nella cornice del PNRR, proseguendo lo sviluppo di pagoPA, dell’app IO e di nuove infrastrutture digitali integrate, secondo la logica della piena interoperabilità, per semplificare la vita a cittadini e imprese.
L’esempio di Milano altro non è se non la dimostrazione della bontà del modello: gli strumenti di PagoPA stanno poco alla volta entrando nelle municipalità di tutta Italia e rappresentano il nuovo sportello condiviso online del cittadino verso lo Stato, passando per le regole, le tariffe ed il lavoro degli uffici comunali sul singolo territorio.