Il tormentone tariffe di terminazione continua: questo capitolo della storia è firmato AGCM, l’authority antitrust italiana, che mette nero su bianco le sue perplessità sulle modalità di gestione e regolamentazione del mercato della telefonia mobile . A fare le spese della corsa al ribasso, secondo l’antitrust, sarebbe soprattutto H3G (Tre Italia) e di conseguenza i suoi clienti: l’operatore è sul mercato da troppo poco tempo rispetto ai suoi competitor, e di conseguenza non ha avuto le stesse opportunità degli altri.
“Una eccessiva riduzione del differenziale nelle tariffe di terminazione regolate tra H3G e gli altri operatori con riferimento al periodo considerato nello schema di provvedimento – scrive AGCM – tenuto conto delle diverse condizioni operative, potrebbe comportare il rischio di una riduzione del grado di concorrenza sul mercato dei servizi mobili, con effetti negativi sul benessere dei consumatori”: in altre parole, se in conseguenza di certe decisioni Tre dovesse alzare le tariffe per compensare i mancati introiti (o peggio) a farne le spese sarebbero i suoi clienti e in generale tutto il mercato, che vedrebbe restringersi la concorrenza e la competizione che in questi anni ha progressivamente abbassato i prezzi finali.
La questione è facilmente riassumibile : H3G è in circolazione da meno tempo di TIM, Vodafone e Wind, di conseguenza ha meno clienti al suo attivo e ha avuto meno tempo a disposizione per ammortizzare i costi di gestione e costruzione della sua rete . Questo in passato ha giustificato l’adozione di tariffe di terminazione superiori, ovvero il prezzo pagato dagli altri operatori per interconnettersi alla rete H3G e mettere in comunicazione le proprie utenze con quelle altrui. La questione è stata già affrontata in passato , approntando un calendario per il taglio progressivo delle tariffe: ora l’Antitrust rispolvera la faccenda, offrendo all’altra authority AGCOM l’opportunità di rispolverare e riconsiderare la questione.
La decisione finale sulle tariffe di terminazione spetta ad AGCOM, ma l’Antitrust ha funzione consultiva in questa materia: questa uscita di AGCM potrebbe rimettere in discussione il progressivo livellamento a cui si è assistito in questi anni , con l’abbandono del principio di “asimmetricità” tra vecchi e nuovi operatori in favore di un’armonizzazione complessiva e dell’equiparazione tra i diversi soggetti.
Luca Annunziata