Roma – Riceviamo e pubblichiamo una nota diffusa da AIIP , Associazione Italiana Internet Provider, che evidenzia il provvedimento preso dall’Authority francese per garantire agli utenti che le tariffe di terminazione si allineino al principio dei costi realmente sostenuti.
AIIP accoglie con estrema soddisfazione la recente decisione del Regolatore francese, ARCEP, di abbassare i costi di terminazione delle chiamate mobili, e si augura che ciò possa avvenire presto anche in Italia, dove i costi di terminazione sono fra i più alti d’Europa.
Per questo AIIP esprime fiducia a Viviane Reding, Commissario Europeo per l’Information Society, che è intervenuta nella vicenda raccomandando ai regolatori nazionali di assicurare che le tariffe degli operatori mobili riflettano i costi realmente sostenuti.
Proprio la necessità di avere tariffe wholesale (all’ingrosso) che riflettano i costi reali sostenuti dagli operatori – siano essi mobili o incumbent – appare ormai un nodo essenziale per consentire un efficace sviluppo delle comunicazioni elettroniche in Italia come in tutta Europa.
Il presidente di AIIP, Marco Fiorentino ha dichiarato:
“Attualmente i servizi wholesale paiono essere eccessivamente gravosi, nonostante siano regolamentati. Ne risulterebbe un irrazionale travaso di risorse economiche verso operatori incumbent e mobili, a scapito dei consumatori e delle imprese alternative di telecomunicazioni, Queste ultime in particolare, perdono risorse importanti che sarebbero altrimenti utilizzabili per sostenere l’innovazione e la competitività.
Ma il vero problema – continua Fiorentino – nasce dalla scarsa trasparenza ed affidabilità del sistema di contabilità regolatoria attualmente utilizzato per stabilire i costi”.
Quella utilizzata in Italia – nel caso specifico – si basa su una rielaborazione dei costi dichiarati nei bilanci civilistici delle imprese dominanti (c.d. Top Down), ed è considerata dai regolatori di altri paesi Europei come “opaca, non verificabile dal mercato” ed in generale inaffidabile.
Occorrerebbe invece adottare al più presto una metodo di contabilità regolatoria trasparente e che rifletta i costi reali degli operatori mobili ed incumbent, come quello c.d. Bottom-Up, che si basa sui costi delle componenti costituenti i servizi resi, e non sui costi complessivi estratti dal bilancio.
“Alcuni regolatori si stanno già muovendo in questa direzione, ad esempio quello belga” osserva Innocenzo Genna, rappresentante di AIIP presso la UE “ma sarebbe auspicabile da parte della Commissione Europea un intervento autorevole al fine di diffondere ed armonizzare le best practice basate sul Bottom-Up”.
AIIP pertanto ringrazia Viviane Reding per il suo intervento ed auspica che la Commissione intraprenda, anche stimolando i regolatori nazionali, una seria revisione ed armonizzazione delle regole in materia di contabilità regolatoria affinché la tariffe wholesale, sia nel fisso che nel mobile, siano basate sulle metodologie Bottom-Up.