TIM e Wind Tre avevano annunciato che alcune tariffe verranno aumentate ogni anno in base all’inflazione. Thierry Breton, Commissione europeo per il mercato interno, ha comunicato che i due operatori non violano le norme in vigore, ma devono consentire agli utenti il recesso senza costi del contratto.
Recesso senza costi: magra consolazione?
TIM e Wind Tre aumenteranno i prezzi in base all’inflazione annua, utilizzando diverse metodologie di calcolo, a partire rispettivamente da aprile 2024 e gennaio 2024. L’eurodeputato Denis Nesci di Fratelli d’Italia aveva presentato un’interrogazione per chiedere se le modifiche rappresenti una violazione dei diritti dei consumatori.
La risposta di Thierry Breton è purtroppo una brutta notizia per gli utenti:
La direttiva 93/13/CEE prevede che tutte le clausole nei contratti stipulati con i consumatori siano eque e trasparenti, comprese le clausole relative alla modifica del prezzo inizialmente concordato. A condizione che TIM e Wind Tre abbiano rispettato tali disposizioni, non vi è alcun elemento che suggerisca una violazione dei diritti dei consumatori.
Quindi i due operatori possono incrementare i prezzi, se rispettano la suddetta direttiva. Il Commissario aggiunge però che
A norma dell’articolo 105, paragrafo 4, della direttiva (UE) 2018/1972, gli utenti finali hanno il diritto di risolvere il contratto, senza incorrere in alcun costo ulteriore.
Questa è tuttavia una magra consolazione, se gli altri operatori offrono lo stesso servizio a prezzi più alti oppure se decidono di seguire la stessa strada di TIM e Wind Tre. La Commissione europea seguirà gli sviluppi per individuare eventuali pratiche abusive.
TIM ha comunicato lo scorso 16 gennaio che il primo adeguamento annuale interesserà le offerte Internet Senza Limiti Premium, Tutto Senza Limiti Premium, Tutto Premium e Smart Premium. Gli utenti potranno però recedere dal contratto o passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione, dandone comunicazione entro il 31 marzo 2023.