TIM e Wind Tre hanno annunciato aumenti tariffari in base all’inflazione che verranno applicati da aprile e gennaio 2024, rispettivamente. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha avviato una consultazione pubblica su questa e altre novità introdotte dal nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche. Il regolamento aggiornato prevede una sezione dedicata proprio all’adeguamento del canone.
Modifica tariffaria solo dopo 12 mesi
L’attuale regolamento che contiene disposizioni a tutela degli utenti in materia di contratti relativi alla fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche è stato approvato il 25 settembre 2015 con la delibera AGCOM n. 519/15/CONS. L’autorità ha avviato una consultazione pubblica sulla revisione del regolamento per recepire le novità introdotte dal nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche.
Gli argomenti in discussione sono: obblighi di informazione da applicare ai contratti; durata massima dei contratti non superiore a 24 mesi; proroga dei contratti; rateizzazione di servizi e apparecchiature terminali; modifica delle condizioni contrattuali (ius variandi); diritti degli utenti in caso di discrepanza delle prestazioni del servizio rispetto a quanto promesso nel contratto; diritto di recesso; cessazione del rapporto contrattuale; informazioni contrattuali sulle procedure di migrazione e portabilità del numero.
In particolare, il nuovo regolamento obbliga l’operatore ad indicare nella proposta contrattuale i termini entro cui viene avviata l’attivazione dei servizi e gli indennizzi spettanti agli utenti in caso di mancato rispetto degli obblighi in materia di migrazioni e portabilità del numero.
Per quanto riguarda l’adeguamento delle tariffe, il nuovo regolamento disciplina due casi distinti. Per i contratti in corso che non lo prevede, la proposta di modifica che inserisca un meccanismo di adeguamento periodico all’indice dei prezzi al consumo dovrà essere espressamente accettata dall’utente (che può anche recedere senza penali).
Se invece il contratto prevede già l’adeguamento non è possibile il recesso senza penali, ma l’utente deve essere informato almeno due mesi prima tramite comunicazione sul sito web e almeno un mese prima tramite comunicazione in fattura. In ogni caso, l’adeguamento in base all’inflazione può avvenire solo dopo 12 mesi dalla sottoscrizione del contratto.
La consultazione pubblica durerà 45 giorni, mentre il procedimento terminerà entro 120 giorni.