Roma – È Wind l’operatore che subisce le prime conseguenze dall’introduzione delle contestatissime rimodulazioni tariffarie : l’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni , secondo quanto riferito da UltimoMiglio.news , avrebbe infatti deciso di infliggere all’operatore una multa da 100mila euro. Non per aver attuato le rimodulazioni, ma per come ne ha dato informazione all’utenza.
Il notiziario di ADUC , nel sottolineare il carattere non ufficiale della notizia, riporta infatti alcune indiscrezioni che parlano della condanna motivata dal “mancato rispetto dell’articolo 70 comma 4 del Codice delle comunicazioni”. Che dice testualmente: Gli abbonati hanno il diritto di recedere dal contratto, senza penali, all’atto della notifica di proposte di modifiche delle condizioni contrattuali. Gli abbonati sono informati con adeguato preavviso, non inferiore a un mese, di tali eventuali modifiche e sono informati nel contempo del loro diritto di recedere dal contratto, senza penali, qualora non accettino le nuove condizioni .
Come i lettori di PI Telefonia ricorderanno, lo scorso marzo Wind aveva inviato ai propri utenti – con piano tariffario Wind 10 – un SMS con la seguente informativa: “Gentile Cliente, dal 01/05 il suo piano tariffario Wind 10 diventerà Wind 12. Per info sulle nuove condizioni chiami il 158” . L’operatore sarebbe dunque stato punito proprio per la modalità con cui ha comunicato alla clientela la variazione tariffaria. Modalità che anche TRE aveva scelto per segnalare ai propri clienti alcune modifiche relative a determinati piani tariffari.
La sanzione dell’Autorità delle Comunicazioni non entra però nel merito dell’applicazione delle rimodulazioni che, di conseguenza, non sarebbero ritenute illegittime . Qualora il Garante delle Comunicazioni ravvisi le medesime irregolarità contestate a Wind nel comportamento di TRE, è verosimile prevedere che anche per quest’ultimo operatore sia in arrivo una multa.
Dario Bonacina