Poco meno di tre mesi a disposizione per capire se l’impiego del taser da parte delle Forze dell’Ordine potrà essere esteso all’intero territorio nazionale o meno. La pistola elettrica sarà in dotazione a Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia, a partire dal 5 settembre e fino a dicembre. La porteranno con sé solo ed esclusivamente gli agenti e i pubblici ufficiali che hanno partecipato a un apposito corso di formazione della durata di tre giorni.
Il taser in dodici città italiane
Arriva così a concretizzarsi un iter legislativo e burocratico che va avanti fin dal 2014, non senza opposizioni, critiche e timori legati a un possibile utilizzo eccessivo o non commisurato all’entità del pericolo da scongiurare. Nel mese di luglio la firma del decreto da parte del Viminale. Sarà impiegato inizialmente in dodici città di tutto il paese: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi e Genova.
Nel dettaglio, il dispositivo in dotazione alle Forze dell’Ordine italiane è il modello X2 prodotto da Axon, in grado di colpire un soggetto a una distanza massima pari a circa sette metri, trasmettendo attraverso due dardi una scarica elettrica ad alta tensione e bassa intensità, ritenuta non letale, ma sufficiente a provocare la contrazione dei muscoli impedendo qualsiasi movimento. La direttiva prevede di mirare alle gambe o alla schiena, evitando così di colpire la testa o il torace, riducendo il rischio di provocare gravi danni cardiaci. Obbligatorio inoltre per gli agenti allertare immediatamente l’intervento dei soccorritori dopo ogni singolo utilizzo.
Chi è pro, chi è contro
Una novità che non può non dividere l’opinione pubblica, tra chi non la vede di buon occhio e chi invece da sempre ne sostiene l’esigenza. Ad appoggiare quest’ultima fazione anche il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenuto nella giornata di ieri su Facebook con un post in cui esprime soddisfazione per l’inizio della sperimentazione. Eccone un estratto.
Per troppo tempo le nostre Forze dell’Ordine sono state abbandonate, è nostro dovere garantire loro i migliori strumenti per poter DIFENDERE in modo adeguato il popolo italiano.
Per gli agenti il taser sarà una terza opzione a cui ricorrere nel fronteggiare soggetti che potrebbero mettere a rischio la loro e l’altrui incolumità, aggiungendosi allo spray al peperoncino e all’arma di ordinanza. Sarà di colore giallo, così da poter essere immediatamente distinto da una pistola vera e propria. Prima dell’emissione dei dardi produce una sorta di scintilla, ben visibile, il cui compito è quello di fungere da ultimo e inequivocabile deterrente. Al suo interno una memoria che registra i dati relativi all’utilizzo, da trasferire poi su un terminale allegandoli al verbale dell’intervento.
L’Italia si aggiunge così a un elenco di oltre 100 paesi in tutto il mondo che già impiegano il sistema: dagli Stati Uniti al Brasile, dall’Australia al Kenya, per arrivare in Europa con Francia, Finlandia, Grecia e Germania.
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