La Commissione europea ha annunciato una proposta di direttiva che recepisce l’accordo OCSE sottoscritto da 137 paesi all’inizio di ottobre sulla riforma del sistema di tassazione internazionale. Si tratta della cosiddetta “tassa minima globale“, ovvero l’aliquota minima pari al 15% delle entrate annuali delle multinazionali.
Tassa minima del 15% in Europa
La proposta di direttiva stabilisce le modalità di calcolo dell’aliquota fiscale sulla base dell’accordo internazionale firmato dai 137 paesi. La tassa minima globale è il pilastro 2 della riforma (il pilastro 1 riguarda la redistribuzione dei diritti di imposizione) e si applica a tutte le aziende con entrate di almeno 750 milioni di euro che hanno attività commerciali nei paesi europei.
Le multinazionali hanno finora sfruttato la possibilità di pagare le tasse nei paesi che offrono agevolazioni fiscali di vario tipo, come l’Irlanda. La Commissione europea sottolinea che “le norme proposte si applicheranno a qualsiasi grande gruppo, nazionale o internazionale che abbia la società madre o una controllata in uno Stato membro dell’UE“.
Se l’aliquota effettiva minima non è imposta dal paese in cui una società a bassa imposizione è ubicata, sono previste disposizioni che consentono allo Stato membro della società madre di applicare un’imposta complementare. La proposta garantisce inoltre un’imposizione effettiva nel caso in cui la società madre sia situata al di fuori dell’UE in un paese a bassa imposizione che non applica norme equivalenti.
Gli Stati membri dovranno ora approvare la direttiva al Consiglio dell’Unione europea. Se non ci saranno ritardi, la tassa minima globale entrerà in vigore nel 2023. Alcuni esperti hanno tuttavia evidenziato che esiste un “trucco” per pagare meno.