Arrivano brutte notizie per Apple dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. L’avvocato e consulente Giovanni Pitruzzella ha suggerito di annullare la sentenza del Tribunale di grado inferiore che aveva consentito all’azienda di Cupertino di non pagare tasse arretrate in Irlanda per un totale di oltre 14 miliardi di euro.
Accordi fiscali non validi?
La sede legale europea di Apple è in Irlanda. Il governo locale aveva garantito all’azienda californiana due “tax ruling” (accordi fiscali preventivi) nel 1991 e nel 2007. La Commissione europea ha avviato un’indagine nel 2014 per verificare se tali accordi dovessero essere considerati aiuti di Stato vietati. Nel 2016 ha quindi chiesto il pagamento di tasse arretrate, relative al periodo 2004-2014, per un totale di 14,3 miliardi euro.
Apple e il governo irlandese avevano presentato appello e, nel 2020, il Tribunale dell’Unione europea ha annullato la decisione della Commissione, in quanto quest’ultima non aveva fornito prove sufficienti per dimostrare il vantaggio sleale a favore di Apple (meno tasse da pagare rispetto ad altre aziende). La Commissione ha quindi presentato appello alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Secondo l’avvocato Giovanni Pitruzzella, il Tribunale di grado inferiore ha commesso una serie di errori di diritto durante l’esame del caso, pertanto la sua sentenza deve essere annullata. L’opinione non è vincolante, quindi la Corte di Giustizia dovrà emettere una decisione formale. Il governo irlandese sostiene che Apple ha pagato le tasse dovute e che non si tratta di aiuto di Stato.
La nuova sentenza del Tribunale arriverà nel 2024. L’Irlanda aveva riscosso 14,3 miliardi di euro da Apple, versati in un deposito come garanzia in attesa della fine del contenzioso. L’ammontare di tale fondo, costituito principalmente da investimenti in titoli di Stato europei, è successivamente sceso a 13,4 miliardi di euro, a causa dei tassi negativi sui bond europei.