Nelle stesse ore in cui Microsoft Teams comunica una vasta serie di novità per l’utenza free, da Redmond giungono anche importanti novità sul fronte della scuola: Teams for Education, la suite dedicata alla formazione da remoto. Si tratta di un fronte particolarmente caldo: in tempo di lockdown ben 150 milioni di studenti e insegnanti hanno avuto modo di relazionarsi tramite questa piattaforma che proprio grazie al forzato isolamento ha fatto breccia laddove in precedenza non riusciva ad imporsi. Microsoft ci ha scommesso su molto, riuscendo a ritagliarsi un ruolo importante al fianco di Meet e altre soluzioni similari.
Microsoft Teams for Education post-lockdown
Ora, a lockdown terminato e con la pandemia che inizia a sfumare in parte dell’occidente (ma pur sempre con lo spauracchio di un ritorno dei contagi in tempo autunnale), Microsoft Teams si prepara per quella che sarà la “nuova normalità” dell’insegnamento, nella quale la soluzione da remoto resterà un’opzione valida e dove i collegamenti online rimarranno a disposizione come nuovo standard in caso di nuove emergenze.
Per quanto riguarda invece la Scuola Primaria e Secondaria, sono oltre 100.000 gli insegnanti italiani che sono stati e continuano ad essere formati in questi mesi sulle soluzioni per le lezioni e la didattica a distanza Microsoft.
Il digitale infatti sarà fondamentale anche nel prossimo futuro, durante il prossimo anno scolastico. Un’indagine Microsoft ha rilevato che il 61% dei docenti nel mondo si aspetta per il prossimo autunno una modalità di insegnamento ancora ibrida, che unisce lezioni in presenza a lezioni a distanza per poter garantire ancora la massima sicurezza in termini di assembramenti e distanziamento sociale. L’87% inoltre dichiara che, anche una volta che la situazione sarà tornata alla piena normalità, il digitale sarà molto più utilizzato nella didattica che in passato.
Il ruolo di Teams for Education si è rivelato inoltre importante anche nel mondo delle università:
In Italia, Microsoft Teams è utilizzato da oltre il 70% delle Università sia per la didattica sia, in questa situazione di emergenza, per le sessioni di laurea e gli esami come abbiamo visto per esempio all’Università di Messina, di Bergamo e Tor Vergata. Microsoft Teams è stata anche la piattaforma scelta per le giornate di orientamento: l’Università di Bologna ha visto il suo primo evento ALMA ORIENTA tutto in digitale con quasi 33.000 partecipanti.
Teams for Education: tutte le novità
Queste le novità annunciate da Microsoft in questo contesto:
- un’estensione del numero di partecipanti visibili da 9 a 49, per consentire agli insegnanti di poter vedere tutti i propri alunni;
- la possibilità di creare delle Breakout Room, ovvero dei gruppi di lavoro ristretti rispetto all’intera classe in modo che gli studenti possano lavorare insieme in gruppo anche a distanza;
- l’introduzione della funzionalità Alzare la mano per fare domande durante una lezione proprio come si fa in classe;
- nuove opzioni per i meeting tra cui la possibilità di integrare una Sala di Attesa dove il docente può dare accesso alla lezione solo agli studenti che devono effettivamente seguirla;
- la creazione, grazie all’integrazione di AI e Data Analytics, di report e insight utili sulla partecipazione degli studenti e il loro livello di interazione ed engagement.
Classi più ampie, maggiori opzioni in mano ai docenti, funzionalità in grado di arricchire l’esperienza “live”, opzioni aggiuntive per organizzare i lavori, reportistica: sono questi gli ingredienti che Microsoft ha voluto aggiungere alla propria ricetta, aggiungendo così opzioni nuove per fare di Teams una soluzione sempre più confacente per la scuola in un momento tanto cruciale per il settore.
Ancora non si sa cosa possa accedere a fine anno, ma con un’emergenza sanitaria in essere, e con una forte attenzione ad ogni possibile occasione di focolaio, l’organizzazione delle classi a distanza sarà un dogma a cui nessun istituto potrà più fare a meno. Teams for Education è qui per rimanere, perché la scuola da remoto fa ormai inestricabilmente parte del futuro dei nostri ragazzi.