Con l’applicazione di misure restrittive per l’emergenza coronavirus ormai estesa pressoché a livello globale sono sempre più gli utenti che si affidano a strumenti come Teams per lavorare o studiare da remoto. Oggi Microsoft tira le somme di un mese in cui la domanda per le soluzioni dedicate a smart working ed e-learning è letteralmente esplosa.
La forte crescita di Microsoft Teams
Partiamo da due dati che ben fotografano la crescita: nuovo record di meeting in un solo giorno, martedì 31 marzo, con 2,7 miliardi, un incremento del 200% rispetto ai 900 milioni di due settimane prima. Per quanto riguarda invece la scuola a distanza, 183.000 complessi formativi di 175 paesi diversi si sono affidati alla versione “for Education” di Teams.
Nella prima edizione del report Work Trend Index pubblicata oggi da Microsoft, uno studio che indaga proprio come gli strumenti tecnologici stiano cambiando il modo di lavorare e studiare, emerge in primis la necessità di una comunicazione video per la gestione dei rapporti da remoto: faccia a faccia è meglio, anche se in luoghi diversi e distanti.
Non sorprende dunque se in tempo di isolamento e quarantena il gruppo di Redmond ha visto raddoppiare la quota di riunioni organizzate con il supporto della componente visiva: dal 21% del 2 marzo al 43% del 31 marzo. Questi i paesi che ne fanno maggior uso: Norvegia e Olanda (circa 60%), Australia (57%), Italia (53%), Cile (52%), Svizzera (51%), Spagna (49%), Regno Unito, Canada e Svezia (47%), Messico (41%), Giappone (39%), Stati Unti (38%), Francia (37%), Sudafrica (36%), Singapore (26%) e India (22%). Le videochiamate (o videoconferenze) hanno registrato complessivamente un +1.000% nel mese scorso.
Altre tendenze rilevate sono quelle relative a un maggiore utilizzo di Teams da parte delle amministrazioni per la gestione della cosa pubblica. Segno positivo anche per la percentuale dei meeting registrati per essere poi rivisti in differita, soprattutto nel contesto educativo così da poter ripassare le lezioni. Non a caso l’utilizzo di Stream, il tool dedicato a questa funzione, è cresciuto di cinque volte nell’ultimo mese (dall’1 al 28 marzo).
Un altro dato interessante che emerge dallo studio è quello relativo alla giornata lavorativa: dall’1 al 31 marzo l’arco temporale tra il primo e l’ultimo utilizzo di Teams si è esteso mediamente di un’ora. Ciò non significa necessariamente che da casa le persone lavorano di più, ma che organizzano i propri compiti in modo più congegnale agli altri impegni, conciliando meglio produttività e vita privata. La migliore incarnazione possibile di smart working.
Su anche l’uso di Teams da dispositivi mobile, +300% dall’inizio di febbraio alla fine di marzo, soprattutto nei settori maggiormente colpiti dall’emergenza (scuola e governo). Una tendenza che ha interessato in particolare Olanda, Italia, Spagna e Francia.
Il grafico dinamico qui sopra che vede svettare il nostro tricolore mostra invece come anche in seguito a un allentamento del lockdown in Cina gli utenti hanno continuato a fare affidamento sulla soluzione.