Washington (USA) – Un piccolo inquietante caso di malfunzionamento dei sistemi anti-terrorismo che l’intelligence statunitense sta mettendo in piedi a protezione del volo civile è stato segnalato nelle scorse ore da Associated Press .
Il celeberrimo senatore democratico americano Ted Kennedy è stato fermato dalle autorità aeroportuali mentre tentava di salire a bordo di un aereo delle US Airways a Washington. Ciò è accaduto perché il nome e i dati del senatore comparivano nella “no-fly list”, in pratica un listone che elenca i “sospetti” e che l’intelligence consegna agli areoporti come misura preventiva.
Stando alle cronache, per poter prendere un volo utile per tornare a Boston, nel Massachussets, Kennedy ha dovuto contattare personalmente via telefono il segretario alla Homeland Security, Tom Ridge , l’uomo dal quale dipendono tutte le principali agenzie per la sicurezza sul territorio americano.
Ciò che inquieta chi ritiene inaffidabili certi sistemi anti-terrorismo, che sfruttano database incrociati e persino dati biometrici per controllare il flusso dei passeggeri , è che il senatore nei giorni successivi si è trovato a dover fare la medesima trafila. In effetti, spiegano le cronache, ci sono volute settimane per cancellare il nome di Kennedy dalla lista dei sospettati.
Appare chiaro come un incidente del genere, in un’epoca in cui proprio negli areoporti americani vengono attivate sofisticate installazioni biometriche , sollevi diverse domande. Tra queste, evidentemente, la più ovvia: cosa sarebbe accaduto ad un cittadino normale, che non ha la possibilità di parlare con Ridge al telefono?