Telco europee: OTT devono pagare i costi delle reti

Telco europee: OTT devono pagare i costi delle reti

Quattro operatori di telecomunicazioni hanno chiesto ai legislatori europei di obbligare gli OTT a contribuire alle spese di aggiornamento delle reti.
Telco europee: OTT devono pagare i costi delle reti
Quattro operatori di telecomunicazioni hanno chiesto ai legislatori europei di obbligare gli OTT a contribuire alle spese di aggiornamento delle reti.

Dopo quella di fine novembre 2021, quattro grandi operatori europei hanno inviato una nuova lettera ai legislatori, con la quale chiedono di obbligare gli OTT (Over-The-Top) a contribuire maggiormente ai costi di espansione dell’infrastruttura di rete. Gli investimenti sono aumentati negli ultimi anni a causa della crescente larghezza di banda richiesta dai servizi di streaming.

Anche Netflix deve pagare i costi delle reti

I CEO di Deutsche Telekom, Orange, Telefónica e Vodafone scrivono che il traffico dati aumenta ogni anno del 50%. Gli operatori investono miliardi di euro per aggiornare l’infrastruttura di rete, ma la situazione non è più sostenibile. I costi dovrebbero essere ripartiti in modo più proporzionato, in quanto streaming video, gaming e social media sono responsabili di oltre il 70% del traffico. Netflix e altri OTT incrementano i profitti, mentre la maggioranza dei costi sono a carico degli operatori.

Se non verrà trovata una soluzione, gli operatori europei potrebbero interrompere lo sviluppo delle reti. Ciò significa che, all’aumentare della qualità dello streaming corrisponderà una minore qualità dell’esperienza utente. In seguito al successo della serie Squid Game, il traffico generato da Netflix in Corea del Sud è aumentato in maniera esponenziale. Il principale operatore locale (SK Telecom) è stato costretto ad aggiornare la sua rete, quindi ha denunciato Netflix per chiedere un risarcimento.

I quattro firmatari della lettera vogliono che i legislatori europei intervengano al più presto per chiedere agli OTT di contribuire ai costi di aggiornamento delle infrastrutture. In caso contrario, gli obiettivi della trasformazione digitale non verranno raggiunti entro il 2030.

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Pubblicato il
16 feb 2022
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