Roma – Gentile Punto Informatico, ultimamente ho avuto alcune disavventure relative a contratti telefonici delle quali vorrei renderti partecipe. Vengo contattato da Telecom Italia (almeno così si qualifica l’operatrice) in merito ad una eventuale trasformazione in ISDN di una linea della quale sono titolare. Rispondo che non mi interessa ma l’operatrice mi chiede comunque alcuni dati, tipo numero del fax ecc… Alla richiesta della mia data di nascita faccio presente che sono cliente Telecom Italia da quando ancora si chiamava Sip e quindi non è possibile che non abbiano nel loro database questo mio dato anagrafico.
L’operatrice insiste ed io non ho tempo da perdere in quanto ho alcuni clienti che mi aspettano quindi riappendo il telefono. L’ operatrice richiama ed io lascio che sia la segreteria telefonica a rispondere. A questo punto penso che la cosa sia finita così, senonchè dopo qualche giorno mi vedo recapitare via fax un contratto di trasformazione della linea da analogica a ISDN. Penso che se non restituirò il contratto firmato questo non sarà valido e quindi non mi preoccupo più di tanto.
Diversi giorni più tardi mi chiama un tecnico della Telecom chiedendomi un appuntamento per la trasformazione della linea. Ovviamente faccio presente che non ho richiesto questo intervento e lui si scusa dicendo che le agenzie private che lavorano per Telecom spesso inoltrano questi contratti mai sottoscritti per incassare le provvigioni, comunque se non è mia intenzione operare la trasformazione la cosa viene archiviata senza costi da parte mia.
Il mese successivo ricevo una nuova telefonata da Telecom Italia ma questa volta a rispondere è la mia impiegata alla quale viene chiesto se abbiamo la necessità di attivare sulla linea il servizio ADSL. Lei risponde che tale servizio è già presente ed a questo punto l’operatrice la informa che Telecom ha attivato nuove tariffe sulla nostra linea che ci permetteranno di risparmiare denaro. A distanza di qualche giorno ricevo il fax di attivazione della tariffa Teleconomy Pro che ovviamente non ho richiesto.
A questo punto decido di perdere un po’ del mio poco tempo a disposizione per capire come sia possibile tutto ciò. Scopro che le telefonate non arrivano direttamente da Telecom ma dall’agenzia (omissis, ndr) di Pisa alla quale telefono immediatamente. La risposta che ottengo è una sorta di “vai a quel paese”, quindi mi reco dai Carabinieri per denunciare l’accaduto.
In questo modo scopro che le agenzie Telecom inviano all’azienda contratti in modo telematico e quindi privi della firma del cliente in quanto si presuppone che l’agenzia abbia a disposizione il contratto originale debitamente sottoscritto. Questo meccanismo lascia quindi all’agenzia la libertà di attivare qualsiasi contratto in qualsiasi momento.
Comunque Telecom Italia mi assicura che l’agenzia (omissis, ndr.), vista la poca serietà dimostrata, da questo momento non lavorerà più per loro; per quanto mi riguarda devo disdire il contratto e pagare una mensilità che poi mi verrà rimborsata. Decido di seguire questa procedura, anche se non mi sembra molto corretta, e ritiro la querela presentata.
Pensavo che tutto fosse finito così fino a quando a distanza di circa 10 giorni, ricevo una nuova telefonata da Telecom che mi informa in merito a nuove vantaggiose offerte. Insospettito chiedo: “Senta, ma lei mi chiama direttamente da Telecom oppure dall’agenzia (omissis, ndr.) di Pisa?” Risposta: ‘dall’agenzia (omissis,ndr)…”. La telenovela continua…
Saluti,
Stefano T.