Il Sole24ore ha pubblicato un documento (riservato) che rappresenta un ragionamento interno a Telecom sulla possibilità di scorporo della Rete .
Secondo quanto si legge nel documento intitolato “Ipotesi di costituzione di un operatore di accesso wholesale su rete fissa”, la telco starebbe quanto meno prendendo in considerazione l’ipotesi dello spinoff della rete di accesso, che avrebbe una valutazione intorno ai 15 miliardi di euro.
Nel dettaglio il documento descrive varie ipotesi di sviluppi societari in questo senso: la costruzione di una spinoff interamente controllata da Telecom, la scissione proporzionale con la costituzione di un veicolo con lo stesso identico azionariato del gruppo, oppure la “cessione del ramo d’azienda ad altra società, newco o esistente, di cui Telecom Italia può eventualmente acquisire una quota post-cessione”, con il vantaggio di conferirle con l’asset una quota del debito della telco.
Si parla infine della possibilità di collaborare con un partner pubblico come la Cassa Depositi e Prestiti : ipotesi che rappresenterebbe, di fatto, una sorta di ri-nazionalizzazione della rete.
L’obiettivo principale dell’operazione non è solo quello di appianare in parte il debito aziendale, ma anche quello di raccogliere almeno 4 miliardi di euro da investire nella costruzione della rete superveloce. In particolare sarebbero essenziali per passare dal modello FTTC ( Fiber To The Cabinet ), che prevede l’arrivo della fibra fino ai cosiddetti armadi (per poi affidarsi, per arrivare alle case, ancora al rame magari coadiuvato da tecnologie come il vectoring ) al FTTH ( Fiber To The Home ) che, ad un costo maggiore in infrastrutture, abbina un’efficienza maggiore portando la fibra direttamente in casa.
L’altra ipotesi vede invece protagonista Metroweb, con cui Telecom ha già un accordo di collaborazione che riguarda la città di Milano: l’azienda sarebbe pronta a rilevare la rete in rame di Telecom in 30 città. Ma la trattativa si sarebbe al momento arenata per distanza tra domanda e offerta: Telecom chiede 3 miliardi, Metroweb ha offerto la metà.
Claudio Tamburrino