Dopo aver vinto l’appalto per il cablaggio del Vaticano , Telecom Italia ha avviato un progetto simile per disseminare banda ultralarga in almeno 13 città italiane entro il 2012 . Si partirà da Roma e più precisamente dal quartiere Prat,i per poi estendere il servizio a circa 350mila abitazioni nel bienni 2011/2012 includendo le aree servite dalle centrali Belle Arti, nei pressi di Piazzale Flaminio, Appia e Pontelungo.
Gli utenti coinvolti nella sperimentazione della rete NGAN (Next Generation Access Network) godranno di un servizio di rete basata su fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in grado di garantire almeno 100mbps , in linea con quelli che si ritengono essere i paradigmi della Rete del futuro prossimo come la WebTV e il cloud computing.
Entro il 2016 Telecom Italia prevede di arrivare ad almeno 10 milioni di utenze ultraveloci . Per quanto riguarda Roma i lavori per realizzare la nuova infrastruttura saranno portati avanti secondo le norme introdotte dal nuovo Regolamento Scavi del Comune di Roma (Del. 105 del 23/11/09) e dalla possibilità di usufruire di tecniche di scavo più efficaci.
Sul fronte NGN Telecom Italia si è vista inoltre recapitare un nuovo invito da parte del Viceministro Romani a partecipare al tavolo comune con gli altri operatori, per trovare una soluzione comune al digital divide italiano. In un primo momento l’ex incumbent del settore aveva manifestato la volontà di fare tutto da sé, ma per il delegato alle Telecomunicazioni “il governo considera un dovere quello di fare da cabina di regia nel progetto di realizzazione della nuova rete, considerata la valenza strategica dell’infrastruttura per il Paese”.
Non è da escludere dunque che Telecom Italia possa essere richiamata all’ordine dal Governo per concorrere, insieme agli altri provider, all’abbattimento del divario digitale che al momento esclude una buona parte di cittadini italiani da molti servizi come quello dei certificati medici di malattia via Internet: secondo quanto rilevato da FIMMG (Federazione italiana medici medicina generale) il 35 per cento dei camici bianchi ancora non dispone di un collegamento veloce dal proprio studio e ciò potrebbe porre seri ostacoli per il rilascio di tali documenti in via telematica.
Giorgio Pontico