Giuseppe Recchi, torinese classe 1964, è il nuovo presidente del consiglio d’amministrazione di Telecom Italia. La sua nomina è giunta al termine di una assemblea maratona durata oltre 10 ore, assieme a quella di altri 12 componenti che resteranno in carica per i prossimi tre esercizi fino al 2016. Nel corso della riunione è stato anche approvato il bilancio 2013 e avviato un nuovo programma di remunerazione e stock option per il management dell’azienda.
Recchi, come detto piemontese, è un “figlio d’arte”: ha iniziato la sua attività imprenditoriale nell’azienda di famiglia, prima di spostarsi oltreoceano nella filiale statunitense e da lì fare il grande salto verso General Electric. Con la multinazionale ha costruito la parte principale della sua carriera, negli Stati Uniti e in Europa, dal 1999 fino al 2011, anno in cui passa ad Eni nel ruolo di presidente (carica mantenuta fino a pochi giorni fa). La nomina a presidente del consiglio di amministrazione di Telecom Italia era contrapposta a quella di Vito Gamberale: quest’ultimo, tuttavia, non è risultato eletto nel consiglio, spianando di fatto la strada all’elezione del rivale. La dinamica dell’elezione è stata comunque molto singolare , riservando parecchie sorprese, pur non impedendo alla fine al candidato del socio di maggioranza di ottenere la poltrona.
Gli altri membri del consiglio di amministrazione nominati ieri sono dunque per larga parte espressione del socio di maggioranza, Telco: Giuseppe Recchi, Marco Patuano, Baroness Denise Kingsmill sono entrati alla prima votazione, mentre Flavio Cattaneo, Giorgina Gallo, Tarak Ben Ammar, Laura Cioli, Giorgio Valerio, Jean Paul Fitoussi e Luca Marzotto sono stati indicati da Telco stessa in seconda battuta. Assogestioni, che ha raccolto molti voti in assemblea, esprime solo tre consiglieri: Lucia Calvosa, Davide Benello, Francesca Cornelli. In totale le donne cooptate sono cinque. Soddisfazione per la composizione del consiglio è stata espressa dai sindacati di categoria, che pure hanno colto l’occasione per ribadire la necessità di un impegno dell’azienda per la realizzazione di un piano industriale robusto.
Per quanto riguarda la chiusura dell’esercizio 2013, l’assemblea ha approvato un bilancio che prevede la copertura delle perdite con l’utilizzo delle riserve (oltre 499 milioni di euro), e utili a nuovo per circa 529 milioni. Un dividendo di 2,75 cent per azione è stato deliberato per le sole azioni di risparmio privilegiato, e sarà pagato dal 25 aprile (la cedola sarà staccata il prossimo martedì, 22 aprile).
Luca Annunziata