Il Gruppo Telecom Italia ha presentato la trimestrale valida per il periodo conclusosi lo scorso 31 marzo: c’è ben poco da sorridere con un fatturato in caduta libera del 40 per cento .
Nel dettaglio la telco ha registrato ricavi in calo del 6,2 per cento rispetto al primo trimestre 2013 ed un utile netto pari a 222 milioni di euro, rispetto ai 364 milioni di euro del primo trimestre 2013 . Inoltre, cresce anche l’indebitamento per Telecom Italia che passa rispetto al 31 dicembre 2013 da 26.807 a 27.529 milioni di euro.
Per l’anno in corso Telecom nota che “il mercato delle telecomunicazioni continua ad essere caratterizzato da una flessione dei servizi tradizionali (accesso e voce) a fronte di un incremento dei servizi innovativi (broadband e servizi broadband enabled)”; per cui “si prevede che l’effetto combinato di questi fenomeni determini una ulteriore flessione complessiva del mercato domestico, comunque più contenuta rispetto a quella osservata nel 2013”. In questo contesto Telecom Italia, come deliberato nel piano industriale 2014 – 2016, cercherà di puntare sullo sviluppo delle infrastrutture, “con una forte accelerazione degli investimenti innovativi destinati in particolare all’Ultra Broadband”.
Anche per questo – e nonostante i numeri dell’ampio calo dell’ultimo trimestre – l’AD di Telecom Marco Patuano ha detto di guardare con ottimismo al futuro: “Abbiamo accelerato gli investimenti in nuove tecnologie rafforzando la nostra leadership nella copertura ultrabroadband mobile e fissa. Non abbiamo con ciò perso di focus sulla disciplina finanziaria mediante importanti programmi di efficienza sia sui costi sia sui Capex tradizionali”. Nei prossimi mesi entrerà poi a pieno regime l’accordo sui contenuti con Sky.
Più tranquilla appare invece Fastweb, che pur non avendo un numero di abbonati paragonabile a quello di Telecom (e cresciuto nel primo trimestre 2014 del 7 per cento) ha registrato ricavi totali pari a 396 milioni di euro ( solo meno 0,5 per cento rispetto all’anno precedente), con un saldo positivo dell’1 per cento al netto delle interconnessioni a bassa marginalità e investimenti in crescita (ha investito 142 milioni di euro, il 12 per cento in più rispetto a un anno prima e il 36 per cento del proprio fatturato) per estendere la rete in fibra ottica a livello nazionale.
Claudio Tamburrino