Telecom Italia ha annunciato di voler continuare a lavorare sulla copertura di fibra e 4G, nonché di voler puntare sugli investimenti in LTE e cloud computing . Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia guidato dal presidente Aldo Minucci ha approvato il resoconto intermedio di gestione, che registra un calo dei ricavi dell’1,1 per cento ed un utile trimestrale pari a 505 milioni di euro (con una diminuzione di 191 milioni rispetto allo stesso periodo del 2012).
Nella stessa occasione il CdA ha votato a favore anche del piano 2014-2016 che delinea gli obiettivi strategici su cui si investirà, forti anche di degli introiti generati da una serie di misure di supporto che dovrebbero permettere di rafforzare il patrimonio dell’azienda con un totale di circa 4 miliardi di euro : in particolare la telco intende emettere bond a conversione obbligatoria in azioni Telecom Italia per un massimale di 1,3 miliardi di euro , e puntare alla valorizzazione delle torri italiane, brasiliane e dei multiplex di TI Media; infine, Telecom ha deciso di cedere la partecipazione che ha in Telecom Argentina , per cui annuncia di aver già ricevuto un’offerta in via di finalizzazione.
Gli investimenti dovrebbero invece ammontare a circa 9 miliardi di euro suddivisi in tre anni : si parla di 1,8 miliardi di euro per lo sviluppo dell’ ultra-broadband fissa con l’utilizzo della fibra ottica per il segmento dell’accesso, 900 milioni di euro per l’ultra-broadband mobile e 700 per la costruzione di data center dedicati allo sviluppo di un proprio cloud computing e di connessioni di fibra internazionale
Data la copertura a macchia di leopardo offerta in Italia e un digital divide che è ancora un problema sostanziale della Rete del Belpaese, una questione di particolare rilevanza nel piano industriale di Telecom è certamente quella legata a come si raggiungeranno parti di popolazione al momento escluse dalla banda larga: per il 2016 la telco ha annunciato di voler arrivare a superare il 50 per cento della popolazione con L’NGN (Next Generation Networking) e l’80 per cento della popolazione con l’LTE.
Inoltre, Telecom ha deciso di puntare sul progetto di separazione volontaria della rete di accesso : si adotterà dunque il modello di Equivalence of Input (EOL) e la Separazione Funzionale, con particolare riferimento all’offerta dei servizi di Unbundling del Local Loop (ULL) e Virtual Unbundling Local Access (VULA) per le reti di nuova generazione basate su architetture FTTCab e FTTH.
Al contempo, non è stata neanche abbandonata del tutto l’ipotesi di scorporo di cui era fautore Franco Bernabé: tuttavia viene chiamata in causa l’Agcom affermando di voler attendere il consolidamento del quadro regolamentare, nazionale ed europeo, in materia e la manifestazione concreta di interesse da parte di nuovi investitori.
Claudio Tamburrino