Roma – Il gruppo Pirelli di Marco Tronchetti Provera, insieme a Benetton e ad altri importanti industriali italiani, ha acquisito il controllo del gigante telefonico Telecom Italia con una complessa azione di acquisto da Bell, la finanziaria che deteneva il controllo di Olivetti, che a sua volta controllava Telecom Italia, dunque anche Telecom Italia Mobile e Seat.
Lo scossone al mercato delle telecomunicazioni italiano è notevole, anche se, sul piano ufficiale, l’operazione da 14mila miliardi di lire viene pubblicizzata come svoltasi in pieno accordo tra gli acquirenti e Roberto Colaninno, che guida Telecom Italia da quando ne ha acquisito il controllo con la cordata dell’industria bresciana. Tronchetti Provera ha già spiegato comunque che cambieranno immediatamente i vertici dell’azienda: “Non si sa ancora chi guiderà il gruppo, comunque ci saranno cambiamenti ai vertici Olivetti-Telecom. La nostra è una partecipazione industriale e strategica, vogliamo gestire”. Tra i successori di Colaninno c’è chi vede possibile tra gli altri anche Franco Bernabé. L’indicazione di nomina ufficiale è prevista stamattina.
Sul fatto che non ci siano stati conflitti con la precedente proprietà di Telecom, Tronchetti Provera ha voluto tentare di dissipare i “pettegolezzi”: “Abbiamo preso il cento per cento della quota di Olivetti in Bell. Questo smentisce ogni contrarietà. Non abbiamo voluto creare situazioni di conflitto”.
Che tutto sembri andare liscio lo dimostra anche l'”ok” che arriva dal Governo. Il ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano, si è detto felice del fatto che Telecom rimanga in mai italiani e ha spiegato: “Vi sarà un progetto industriale importante. Dal punto di vista quindi della politica industriale, che è la politica specifica di cui io sono responsabile all’interno del governo, l’operazione presenta molti aspetti positivi”.
Gli occhi dei consumatori sono naturalmente puntati sull’operazione perché si spera che la nuova gestione riesca a portare Telecom Italia definitivamente fuori da quella “impostazione monopolistica” che ha condizionato pesantemente i suoi comportamenti in questi anni di delicato passaggio ad un regime di liberalizzazione nel settore delle TLC.
Il perfezionamento dell’acquisto potrà avvenire solo dopo il via libera da parte delle autorità di controllo del mercato anche in sede europea.