Una nuova Telecom Italia con “un board interno, ma indipendente, a sovrintendere alla parità di accesso alla rete”. Questa novità, trattata da un documento riservato aziendale, è un’anticipazione data oggi dal Corriere delle Comunicazioni . Uno scoop che, però, è stato esplicitamente smentito dall’incumbent.
La soluzione valutata in primis da Telecom consisterebbe in una “separazione operativa” della rete, che potrebbe andare incontro a quanto richiesto dall’ Authority delle Comunicazioni e alle esigenze aziendali espresse del presidente Pasquale Pistorio, non troppo favorevole ad una configurazione societaria allineata al modello inglese di BT e OpenReach. Rimarrebbero comunque al vaglio anche le possibilità di separazione funzionale e di separazione societaria. Il Corriere delle Comunicazioni aggiunge che la novità sarebbe accompagnata dalla costituzione di un board interno, formato da tre membri nominati di concerto con l’Authority per le Comunicazioni e due da Telecom Italia.
“Ipotesi senza nessun fondamento”, risponde con semplice fermezza Telecom Italia, mentre Altroconsumo sottolinea che – se l’anticipazione del Corriere delle Comunicazioni si rivelasse fondata – sarebbe allora necessario esprimersi contro una soluzione ritenuta fittizia, ricordando quanto già chiesto all’Authority TLC allo scopo di conseguire un obiettivo di regime di mercato concorrenziale e con condizioni eque per i competitor del settore:
a) separazione societaria anziché separazione funzionale per la gestione della rete di accesso, senza alcuna riduzione degli obblighi a livello retail in capo a Telecom Italia e mantenendo immutata la contabilità regolatoria;
b) ridefinizione del servizio universale intesa a ricomprendere l’accesso ad Internet ed alla banda larga con fissazione di una velocità di banda garantita;
c) accesso alla rete inteso come bene comune al mantenimento e allo sviluppo tecnologico al quale tutti gli operatori debbono contribuire per poter continuare ad operare nel mercato delle telecomunicazioni.