Telefonate spam e bollini 5G: consultazione AGCOM

Telefonate spam e bollini 5G: consultazione AGCOM

AGCOM ha avviato una consultazione pubblica sulle misure che gli operatori devono adottare per impedire l'uso del CLI spoofing da parte dei call center.
Telefonate spam e bollini 5G: consultazione AGCOM
AGCOM ha avviato una consultazione pubblica sulle misure che gli operatori devono adottare per impedire l'uso del CLI spoofing da parte dei call center.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha avviato una consultazione pubblica su due importanti provvedimenti che interessano i consumatori. Il primo riguarda le misure da implementare per contrastare il cosiddetto CLI spoofing, mentre il secondo prevede l’introduzione di bollini per indicare la velocità della connessione 5G. L’autorità ha inoltre diffidato TIM per la violazione del codice di condotta per le attività di telemarketing.

Misure contro il CLI spoofing

La prima consultazione pubblica è stata avviata da AGCOM con la delibera 457/24/CONS. L’autorità chiede alle parti interessate un parere sulle nuove regole per contrastare frodi e telemarketing selvaggio tramite il cosiddetto Caller Line Identification spoofing.

Tutti i call center italiani sono obbligati a mostrare il vero numero di telefono (fisso e mobile) quando contattano gli utenti. Spesso però le aziende si affidano a call center ubicati fuori dall’Italia che non rispettano le norme nazionali (WIS Telecom ha ricevuto una sanzione di 240.000 euro a fine luglio). Gli utenti leggono un numero italiano, ma quello reale è internazionale.

Secondo l’autorità è necessario stabilire l’obbligo per gli operatori nazionali di bloccare le chiamate illegittime internazionali in entrata mascherate con numero telefonico nazionale. Il Codacons suggerisce di adottare misure simili a quelle usate in Francia, Regno Unito e Stati Uniti.

Bollini 5G

AGCOM ha inoltre individuato misure di trasparenza e corretta informazione relative alle condizioni economiche e tecniche delle offerte di servizi telefonici e di connettività. Una di esse prevede l’introduzione di bollini per certificare la velocità della connessione 5G.

Si tratta di una soluzione simile a quella già usata per la connettività su rete fissa (rame, mista fibra/rame e fibra). Anche in questo caso deve essere trovato un accordo tra tutte le parti interessate.

Diffida a TIM

Per quanto riguarda l’uso del CLI spoofing è stata inviata una diffida a TIM con la delibera 462/24/CONS. Il provvedimento è stato deciso in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini che avevano ricevuto proposte di contratto in violazione dei requisiti di trasparenza previsti dal codice di condotta sulle attività di teleselling e telemarketing.

TIM ha ora 120 giorni di tempo per adottare e comunicare nuove e più efficaci azioni di monitoraggio sui call center partner. Il Garante per la protezione dei dati personali ha inflitto una multa di oltre 7,6 milioni di euro all’operatore proprio per il mancato controllo dei call center.

Fonte: AGCOM
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Pubblicato il
14 nov 2024
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